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Ghetti abusivi di braccianti, la morte di Satnam Singh smuove il governo

Il datore di lavoro di Satnam Singh, il bracciante indiano ferito da un macchinario e scaricato in mezzo a una strada, è stato arrestato. è indagato per omicidio con dolo eventuale, la consulenza medico-legale ha accertato che il bracciante avrebbe potuto essere salvato. Il padre dell’indagato era a sua volta sotto inchiesta dal 2019 per reati di caporalato e sfruttamento della manodopera. I ghetti dell’Agro Pontino, di Rosarno, di Borgo Mezzanone continuano indisturbati a macinare schiavi a disposizione dei caporali. Da quelle parti morti come quella di Satnam sono inevitabili rischi del mestiere sommerso.

La missione 5 del Pnrr: promesse di inclusione e coesione

La Missione 5 del Pnrr, quella che prevede gli interventi di inclusione e coesione, stanziò 200 milioni di euro per il superamento degli insediamenti abusivi dei braccianti agricoli. Il 29 marzo del 2022 l’allora ministro del Lavoro Andrea Orlando firmò il decreto 55 che distribuiva quei soldi alle amministrazioni locali per superare i ghetti.

Come ricorda il periodico della Cgil, Collettiva, a quel decreto si arrivò dopo una serie di incontri tra l’Anci, l’Associazione dei comuni italiani e il ministero del Lavoro ai tavoli per la lotta la caporalato. Vennero censiti 150 ghetti con almeno 10mila persone.

Il decreto 55 del 29 marzo 2022 assegnava le risorse ai 37 comuni in 11 Regioni destinatari della misura, che aveva come obiettivo proprio il contrasto al caporalato attraverso la realizzazione di condizioni abitativi dignitose. Tra quei comuni c’era anche Latina, lì dove Satnam Singh è morto dissanguato. Solo che quei soldi non sono mai arrivati nonostante il comune abbia approvato ormai da un anno e mezzo il Piano di azione locale, passaggio necessario per passare all’incasso.

Entro giugno dell’anno scorso avrebbero dovuto essere distribuite le risorse ma non si è visto un centesimo. I sindaci in ben due occasioni hanno manifestato la loro delusione durante gli incontri del’Anci senza ottenere nessuna risposta dal governo. A marzo scorso con il decreto Pnrr quater il governo Meloni ha commissariato una serie di interventi tra cui il superamento dei ghetti.

Come al solito è stato nominato un commissario, perché l’autonomia è differenziata ma l’accentramento è un vizio antico. Siamo al 4 giugno. Passa un mese e non se ne sa nulla finché ieri è trapelata la notizia che oggi è stata convocata una cabina di regia negli uffici del ministro Raffaele Fitto con la ministra del Lavoro Maria Elvira Calderone e quello dell’Interno Matteo Piantedosi, insieme al commissario straordinario Maurizio Falco.

Fondi Pnrr: promesse mancate e inazione governativa

Le opere a cui sono destinate quei 200 milioni devono essere completate entro il 2025. Mancano pochi mesi. Per la segretaria confederale della Cgil, Maria Grazia Gabrielli “La Cgil e la Flai da quando il Pnrr ha previsto queste risorse per superare baraccopoli e insediamenti abusivi, hanno posto attenzione e hanno lanciato l’allarme sul loro effettivo utilizzo, per evitare che quelle risorse vengano utilizzate per altro come spesso accade”. “Gli interventi previsti dalla Missione 5 – spiega la dirigente sindacale – vanno semmai ampliati, certo non svuotati di efficacia. Il superamento di questi veri e propri ghetti è un elemento concreto, adesso va posta la massima attenzione perché queste risorse siano destinate e spese entro i tempi stabiliti e vincolanti”.

Oggi la presidente del Consiglio Giorgia Meloni esulta per l’attuazione del Pnrr e annuncia la cabina di regia per “gli insediamenti abusivi in agricoltura”. Intanto Singh è morto. 

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