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Fare finta di niente su Daniela Santanchè

Ieri l’ex compagno della ministra al Turismo Daniela Santanchè è stato condannato a due anni e mezzo oltre a una confisca di oltre 664 mila euro per sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte e dichiarazione infedele dei redditi. 

Secondo i giudici avrebbe venduto per finta a poco meno di 400mila euro lo yacht a Biofood Italia, società di Daniela Santanchè. Una singolare vendita in cui non risulta nessun passaggio di denaro. Una ventina di giorni dopo poi, Biofood vende la barca a 393mila euro a Flying Fish Yachting ltd, una società di diritto maltese che secondo il giudice sarebbe uno scudo per mettere al sicuro il bene. 

Per il giudice la ministra non avrebbe «avuto un ruolo attivo nell’acquisto e, quindi, nella successiva vendita dell’imbarcazione». Nel decreto di archiviazione il gip aveva però sottolineato come la ministra, visto il suo ruolo politico, non avrebbe dovuto accettare un ruolo «meramente formale» nella società, in considerazione di «tutti i rischi giuridici connessi». 

Siamo ovviamente solo al primo grado d giudizio di una vicenda che per al di là degli esiti giudiziari getta un’ombra sulla stessa ministra per cui la Procura di Milano ha chiesto il rinvio a giudizio insieme ad altre 16 persone per falso in bilancio della sua ex società Visibilia. A maggio la Procura ha chiesto per Santanché un altro processo per truffa all’Inps: per i magistrati Santanchè avrebbe lucrato oltre 126 mila euro di risorse covid da maggio 2020 e febbraio 2022 per 13 dipendenti che sarebbero però rimasti sempre al lavoro. 

La strategia di non parlarne non potrà durare ancora a lungo. Meloni lo sa, la ministra lo sa. Poi un giorno aprirete i giornali e sembrerà essere accaduto tutto all’improvviso. 

Buon giovedì. 

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