Un tumblr per raccogliere i ricordi e le testimonianze, qui.
Perché siamo un Paese che deve assumersi il fardello di esercitare memoria anche se non ci hanno raccontato la Storia e chi è Stato.
“Mauro leggeva il giornale e infatti quando lo abbiamo rivisto, a Medicina legale, morto, era rimasto con le braccia così, come se tenesse il giornale aperto. Non aveva un graffio, sembrava che dormisse”.Così racconta Aldo, il papà. Prima Padova e poi Venezia: Mauro insieme a un amico stavano aspettando nella sala d’aspetto di prima classe. Mentre Franco si allontana per prendere aria mauro rimane a “fare la guardia” alle macchine fotografiche.
Mauro lavorava come commesso in una libreria di Asti, era il più piccolo di tre fratelli: il 19 agosto avrebbe compiuto 22 anni.
Racconta la mamma: “Era un ragazzo bravissimo sempre in casa, serio; aveva preso le ferie da una settimana ed era arrivato con un’ora di ritardo alla stazione di Bologna. Se il treno da Asti fosse stato in orario, forse Mauro non si sarebbe trovato lì a quell’ora. E’ stato un appuntamento con il destino. Pensi che il suo amico, Franco Ponchione, quello che è uscito dalla sala d’aspetto prima dello scoppio, non s’è fatto niente. E’ finito a terra, ma neppure una sbucciatura. E’ stato lui a telefonare a casa, ai parenti, per dire che si era salvato, ma che di Mauro non sapeva più nulla”