Tutti quelli che stanno zitti ci dicano, ci spieghino e ci insegnino che Di Matteo si minaccia da solo, che si costruisce pentiti per la carriera (che però, guarda un po’, nemmeno quella riesce a fare) e che le minacce sono false o non pericolose. Ma non se lo dicano nei bisbiglii davanti al caffè o nei messaggini ridanciani: ce lo dicano in faccia, ne facciano un editoriale e ci mettano la firma.
Se dovesse succedere qualcosa, qualsiasi cosa, comunque vada a finire questa storia almeno rimarranno i nomi e i cognomi, insieme a quest’altra brodaglia di codardi.
Il mio articolo (e le mie domande) sono qui.