Ne avevo già scritto qui (anche se pochi se n’erano accorti) che non credo mi sia possibile esimermi dalla campagna referendaria da qui a ottobre. Non credo di potere stare fermo per una serie di motivi che passano dall’inconsistente inconcludenza di chi sembra non riuscire a liberarsi dal pensiero fisso di una sinistra renzidipendente, dai quintali di bugie che intossicano ancora una volta un dibattito che si riduce a tifo, dalla manipolazione di un populismo che sembra essere l’unica via del consenso fino alla brutta banda a cui permettiamo di fregiarsi del ruolo di padri costituenti senza nemmeno chiedere spiegazione sulle loro frequentazioni passate.
Forse davvero, come mi dice da tempo qualcuno, non riesco a non essere politico in quello che faccio. E allora sarebbe bello che fosse un’estate politica per davvero, dedicata allo studio piuttosto che ai tweet, passata ad ascoltare come davvero abbiamo potuto finire così scoraggiati e isolati senza nemmeno un sussulto. E io, per quel che mi riguarda, ci torno come un adulto che reimpara ad andare in bici per prendersi la briga di guardare e ascoltare tutto intorno.
Intanto c’è un sito (iovoto.no) che sarà il nostro diario, enciclopedia e ritrovo per tutti quelli che vogliono essere presìdi referendari: qui troverete anche tutti gli appuntamenti e, soprattutto, potrete organizzare i vostri. Poi c’è il materiale, come il manifesto e il bugiardino, per ripartire dalla verità, almeno. E ci siamo noi. tutti quelli che vogliono starci.
Saremo ovunque riusciremo ad esserci, per parlare di Costituzione ma anche di uguaglianza, mafie, potere, clientelismo e diritti in un Paese che sembra essersi arrotolato intorno alla retorica. Questo è il tempo di rimettersi ad amministrare i propri luoghi. Davvero. Io sono a disposizione. Attivo.