Ne scrive Il Post:
L’ultimo ordine esecutivo firmato dal presidente americano Donald Trump, che inasprisce i criteri per entrare negli Stati Uniti per i rifugiati o i cittadini di sette paesi a maggioranza islamica, sta creando disagi e proteste in varie città degli Stati Uniti. L’ordine esecutivo, firmato venerdì sera, blocca l’accoglienza dei richiedenti asilo di qualsiasi nazionalità per 120 giorni, e impedisce temporaneamente l’accesso al territorio americano dei cittadini di Iraq, Siria, Iran, Sudan, Libia, Somalia e Yemen, anche se in possesso di regolare permesso di soggiorno. Potenzialmente, l’ordine interessa migliaia di persone già atterrate o in arrivo negli Stati Uniti. L’unico documento che esclude i cittadini di queste nazioni è una cittadinanza statunitense. L’ordine esecutivo vieta anche l’ingresso ai cittadini di quei paesi in possesso di una doppia cittadinanza: per esempio quelli con cittadinanza libica e canadese. In più, l’ingresso dei rifugiati siriani negli Stati Uniti è stato bloccato a tempo indeterminato: non solo per 120 giorni.
I giornali americani stanno documentando diversi casi di richiedenti asilo e semplici cittadini a cui viene impedito di imbarcarsi per gli Stati Uniti oppure che vengono arrestati al loro arrivo (questi ultimi, secondo una stima citata dal New York Times, sono fra i 100 e 200).
L’ordine esecutivo di Trump è probabilmente illegale, ma la legge impone di rispettarlo finché non viene sospeso da un tribunale. Nelle ultime ore due giudici americani sono riusciti a sospendere parzialmente alcune misure contenute nel decreto e hanno permesso che alcune persone arrestate una volta arrivate negli Stati Uniti fossero rilasciate, ma il corpo principale della legge è tuttora in vigore. Una volta che gli effetti dell’ordine esecutivo hanno iniziato a concretizzarsi, sono iniziate anche le proteste organizzate tenute negli aeroporti delle principali città, fra cui New York, Dallas, Chicago e Los Angeles. In particolare, la New York Taxi Workers Alliance (un sindacato di tassisti di New York) ha deciso di non andare a prendere i passeggeri dei voli atterrati a New York, in solidarietà con chi protestava contro Trump.
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