Antonio Prisco ha subito nei giorni scorsi un’aggressione a Napoli. Un tentato furto finito a suon di botte. I due aggressori erano marocchini, probabilmente, e la sua vicenda ovviamente è stata usata per gettare merda nel ventilatore dai soliti che giudicano i reati per razza (che poi chissà allora di che razza è la camorra, per dire, che spara in pieno giorno in città). Ma i razzisti sono sempre pronti a sfruttare ogni spunto. Si sa.
Ebbene, oggi Antonio, ha risposto sul suo Facebook così:
Riesco a scrivere solo ora dopo quanto accaduto. La #paura è stata tanta, sono ancora un po’ ammaccato però già sto meglio. #Violenze del genere non sono mai solo fisiche, ma tutta l’onda di #amore e di affetto che mi sta travolgendo in queste ore mi fa capire che non sono solo. #Ringrazio quanti mi sono stati vicino, perché sono stati lo spiraglio di luce che anche esperienze così forti possiedono: chi c’è sempre e chi ho ritrovato al mio fianco senza che me l’aspettassi. A chi sta #strumentalizzando quanto accaduto, invece, rispondo che no, non ho cambiato assolutamente idea. Ho già comunicato ai miei avvocati (Anna Starita, Domenico Di Paola, Roberta Nobile, Luna Bussone, Alessio Portobello, Michele Bonetti) di avere l’intenzione di denunciare quanto è accaduto e sta accadendo sui social e sui giornali(offese, itilizzo improprio e non autorizzato della mia immagine ect. etc…) gli eventuali rimborsi ricevuti creeranno un fondo per la creazione di un centro per la formazione e l’integrazione dei giovani #migranti. Sono sempre io, Antonio convinto che la violenza non abbia a che fare col colore della pelle ma con il male insito nel cuore delle persone a prescindere dal luogo dove sono nate. Sono sempre io, quello che crede che siamo tutti fratelli nelle diversità, figli di un unico mondo e ciò che ci unisce è lottare per il Bene di tutti.