Ricordate qualche giorno fa la notizia che fece il giro di tutti i giornali (e che venne parecchio strumentalizzata dalle opposizioni) secondo la quale quest’anno a Gabicce (località marina delle Marche) non si trovavano più lavoratori stagionali perché i giovani preferivano il reddito di cittadinanza piuttosto che impegnarsi in un lavoro? Una notizia perfetta per attaccare il governo da una parte e per perseguire la solita retorica dei giovani che non hanno voglia di lavorare dall’altra.
Beh, su quella notizia ha indagato Arianna Ciccone, di Valigia Blu, e ha notato che il presidente degli albergatori ha in pratica smentito la notizia affermando che: «In realtà sono anni che lanciamo l’allarme dei lavoratori che mancano. Evidentemente negli anni passati nessuno ci ha fatto caso perché non essendoci appiglio per un attacco alla politica non è stato dato molto peso alle nostre dichiarazioni. La ricerca diventa sempre più problematica».
Non solo: la ricerca diventa problematica «perché l’estate si accorcia progressivamente e si lavora quindi sempre meno». Non più quattro o cinque mesi, ma poco più di tre. «Quindi il professionista preparato e qualificato – perché alle prime armi se ne trovano – ha magari già trovato una occupazione annuale».
E poi: «È possibile che abbia inciso il reddito di cittadinanza, ma in misura molto ridotta. Parliamo del 5, 10% del fabbisogno. Ma di sicuro non è questa la causa».
In pratica i giornali hanno riportato, ancora una volta, una notizia fondamentalmente falsa e sbagliata senza preoccuparsi di smentirla. A ruota l’opposizione ha pensato bene di continuare nel giochetto reddito di cittadinanza=nullafacenza senza nemmeno preoccuparsi degli effetti che il propagare una notizia falsa ha sui giovani (e possibili elettori) di un Sud che viene sempre più spesso dipinto (secondo la migliore logica leghista, tra l’altro) un covo di indolenti. E pensare che poi si stupiscono, questi, se non prendono voti al Sud. Pensa te.
E così ancora una volta l’ecologia del giornalismo va a farsi benedire e di conseguenza anche la sua credibilità. Perché va bene fare opposizione dura e pura ma riuscire a farla senza appoggiarsi alle balle forse sarebbe più salutare. E ce n’è tanto da raccontare e denunciare. Tantissimo. Non c’è bisogno di inventarsi altro.
Buon martedì.
L’articolo A proposito della balla dei giovani che non vogliono lavorare proviene da Left.
Il mio #buongiorno lo potete leggere dal lunedì al venerdì tutte le mattine su Left – l’articolo originale di questo post è qui https://left.it/2019/06/11/a-proposito-della-balla-dei-giovani-che-non-vogliono-lavorare/ – e solo con qualche giorno di ritardo qui, nel mio blog.