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L’antimafiocromia

Mentre decine di giornali e commentatori si lambiccano su discussioni puerili si avvicina a gran falcate quel periodo dell’anno in cui Falcone e Borsellino tornano gadget da esposizione morale. Mentre l’anno scorso la memoria di Falcone e Borsellino è stata onorata con il ritorno di grancassa di Dell’Utri e Cuffaro sul palcoscenico politico siciliano. Quest’anno potremmo riuscire a fare una figura peggiore: arrivare al 23 maggio senza Commissione antimafia insediata.

Di sicuro per le prossime elezioni amministrative nessun candidato passerà al vaglio di una Commissione antimafia inesistente. Ma questo è il meno. Non avere trovato il tempo di insediare la Commissione antimafia mentre c’è stato il tempo di dedicarsi alla vernice degli attivisti e ai rave party è un pericoloso segnale culturale: le mafie sono un’emergenza che viene molto dopo nella scala delle priorità dello Stato.

Potrebbe andare peggio. Il nome che circola alla Camera e al Senato per la presidenza della Commissione antimafia (che per ora non c’è) è quello di Carolina Varchi, vicesindaca a Palermo di Roberto Lagalla fortissimamente voluto da Dell’Utri e Cuffaro. “La vicesindaca è stata eletta in una giunta che ha dietro i voti di Cuffaro e Dell’Utri, non so quanta attenzione vera si abbia alla lotta alle mafie”, ha fatto notare la senatrice Enza Rando, che di antimafia ne mastica parecchia essendo una dei pilastri di Libera oltre che responsabile antimafia del Partito democratico.

Poiché la presidenza spetterebbe al partito di Giorgia Meloni dalle parti di Fratelli d’Italia hanno frugato per trovare qualche altro nome. Si dice che abbiano pensato alla deputata Chiara Colosimo, vicinissima alla presidente del Consiglio, che di mafie e antimafie non ha nessuna esperienza. Che non ci siano parlamentari ferrati sul tema tra i parlamentari della maggioranza indica quanto l’antimafia sia declamata ma poco praticata.

Lo stallo continua. Così da fuori possiamo ammirare una legislatura con i sacchi pieni di soldi del Pnrr che ritarda la Commissione che dovrebbe tenere d’occhio l’infiltrazione mafiosa. A volte le cose sono molto più semplici di quello che sembrano.

Buon martedì.

Nella foto: Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, 27 marzo 1992 Palermo (autore Giuseppe Gerbasi)

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