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Di lotta nel governo

Tira una brutta aria tra Fratelli d’Italia e Lega. Tra le compagini di governo si discute dell’autonomia differenziata che anche in questo giro rimarrà una bandierina promessa e mai risolta. I leghisti non nascondono il sospetto che la pubblicazione su LinkedIn del dossier che stroncava il decreto Calderoli sia stata un’idea del presidente del Senato Ignazio La Russa. Un segnale politico chiaro: l’autonomia differenziata si discute, forse, dopo le elezioni europee. Rimandarne la discussione però è solo un modo per allungarne l’agonia. Il partito di Giorgia Meloni sa bene come la questione sia un campo minato dal punto di vista elettorale e a differenza dei leghisti il tema non è una sua priorità. Il governatore del Veneto Luca Zaia alla Stampa è arrivato addirittura a spiegare che senza autonomia “viene meno la maggioranza”.

Ieri è accaduto altro. In audizione alla Camera sulla delega fiscale il capo del Servizio assistenza e consulenza fiscale della Banca d’Italia Giacomo Ricotti ha detto che la flat tax “è poco realistica in un Paese con ampio welfare” aggiungendo che gli studi “concordano nel dire che ha effetti negativi su redistribuzione e diseguaglianza”. Poi ha concluso dicendo che le coperture della delega fiscale latitano e la norma “fa perdere gettito”.

Nella Lega fremono. La strategia concordata tra i vertici del partito con l’accordo di Matteo Salvini è quella di raccontare Giorgia Meloni e il suo partito come “ostaggi” dei poteri romani, incapaci di affrontare le riforme che servono. Nel centrodestra si proverà a usurarsi tra alleati. “Qui rischia davvero di venire giù tutto se non veniamo riconosciuti nelle nostre battaglie politiche”, sibila un senatore leghista. Giorgia Meloni ripete ai suoi di non preoccuparsi, convinta che alla fine la gioia del potere non scalfirà la tenuta del governo. Ma la Lega senza flat tax e senza autonomia differenziata come potrà ripresentarsi ai suoi elettori? Male, molto male, e Salvini non ha intenzione di ripetere la figura dell’alleato debole.

Buon venerdì.

Nella foto: Il presidente del Senato Ignazio La Russa alla Conferenza dei Presidenti dei Parlamenti Ue, 23 aprile 2023 (Archivio fotografico Senato)

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