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Non spiega, querela

Ha deciso di querelare la ministra al Turismo Daniela Santachè, finita nel ciclone delle polemiche dopo la puntata della trasmissione Report in cui le vengono mosse accuse pesantissime: «Bilanci in rosso – recita il sito della trasmissione condotta da Sigfrido Ranucci -, lavoratori mandati a casa senza liquidazione e ditte del tanto celebrato Made In Italy messe in difficoltà, o addirittura strozzate, dal mancato saldo delle forniture». I servizio di Giorgio Mottola coinvolge anche l’ex compagno, Canio Mazzaro e gli emolumenti che da questi sarebbero stati incassati e indaga sui rapporti «tra alcune società del gruppo che si è visto assegnare, senza gara, l’appalto per la campagna promozionale del ministero del turismo “Open to Meraviglia”».

La ministra si dice tranquilla ma a Palazzo Chigi il nervosismo è evidente. Come racconta Tommaso Ciriaco su Repubblica la strategia prevede tre possibili passi: “il primo è quello della difesa, come detto. Il secondo servirebbe a gestire l’eventuale ufficializzazione alle parti di un’indagine a carico di Santanché: la ministra verrebbe convocata a Palazzo Chigi dalla leader per un nuovo faccia a faccia risolutivo. Il terzo servirebbe a maneggiare nuove insostenibili rivelazioni. Meloni pretenderebbe un passo indietro.

L’annunciata querela però è un altro segale dell’apolitica con cui questo governo intende il proprio ruolo. In un Paese democraticamente sano, in un Paese qualsiasi dell’Europa occidentale, una ministra travolta da accuse di questo tipo non si affiderebbe (solo) alla giustizia per fare emergere le sue verità. È quel vecchio discorso di politica e giustizia che sono due campi separati: serve una spiegazione “politica”, di fronte ai propri elettori (e anche agli elettori di altri) per sgomberare qualsiasi ombra.

Non le querele ma le spiegazioni sono il passo che tutti aspettano da Santanchè. Se davvero come dice la ministra la trasmissione Report ha costruito la sua puntata su fatti non veri sarà facile e veloce smentirli e dare all’opinione pubblica tutti gli elementi per smontare la tesi giornalistica. Ma non è accaduto, non accade e c’è da scommetterci che non accadrà. Il motivo è facile da intuire: l’obiettivo è aspettare che si posi la polvere e subentri l’oblio, come spesso avviene in questo Paese.

La querela è la risposta sbagliata.

Buon venerdì.

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