Oggi pomeriggio la riunione dei capigruppo potrebbe riunirsi per decidere se, come e quando portare il caso Santanchè in Parlamento. La ministra al Turismo è stata oggetto di un’inchiesta nella trasmissione di Report che ha fatto emergere gravi irregolarità nelle sue attività imprenditoriali.
M5S e Pd in pressing sulla ministra Daniela Santanchè. Ma intanto la Difesa bombarda Report
Il Movimento 5 Stelle nei giorni scorsi aveva scritto ai presidenti dei due rami del Parlamento, Lorenzo Fontana e Ignazio La Russa, chiedendo “una informativa urgente del ministro Santanché in merito ai gravi fatti emersi dall’inchiesta giornalistica di Report” a proposito delle attività imprenditoriali dell’esponente di Fratelli d’Italia.
Ma il Partito democratico al Senato ha presentato una interrogazione sul tema al presidente del Consiglio dei ministri, Giorgia Meloni, al ministro del lavoro e delle politiche sociali, Elvira Calderone, e al ministro delle imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, e l’orientamento del Pd potrebbe essere quindi quello di chiedere che la ministra Santanchè e il governo si espongano nel question time in programma giovedì 29 alle 15 o in un analogo appuntamento successivo.
L’interrogazione del Pd, primo firmatario Antonio Misiani, si conclude chiedendo “quali iniziative urgenti il Governo intenda adottare al fine di fare al più presto chiarezza sui gravi fatti esposti in premessa, che, al di là delle loro eventuali implicazioni sui piani civile e penale, non sono degni della disciplina e dell’onore che dovrebbero caratterizzare le azioni di un ministro della Repubblica; quali azioni il Governo intenda altresì adottare al fine di tutelare i lavoratori delle società Visibilia e Ki Group e sanzionare i comportamenti scorretti delle due società nei confronti dei loro dipendenti”.
La senatrice FdI si è detta pronta a riferire alle Camere. Ma c’è chi lavora per bloccare tutto
Angelo Bonelli, deputato e co-portavoce nazionale di Europa Verde, annuncia di avere raggiunto in 4 giorni ben 25mila firme per la petizione che ne chiede le dimissioni. Anche i calendiani di Azione, attraverso la deputata Ruffino, fanno sapere che “tanto disprezzo nei confronti del Parlamento vale già un’autoaccusa” chiedendo alla presidente del Consiglio Meloni di intervenire. Dal canto suo la ministra Santanchè si dice pronta a “rispondere su tutto”.
“Sono 23 anni che faccio politica, la faccia ce l’ho sempre messa”, risponde ai giornalisti a margine di un evento a Milano. A Palazzo Chigi, Meloni segue la diatriba per ora senza intervenire. Nella maggioranza sembrano però rientrate le voci critiche che si erano levate dai banchi della Lega, più per indebolire la presidente del Consiglio che altro.
A fare discutere ieri è stata però l’intervista del ministro della Difesa Guido Crosetto che dalle pagine del Corriere della Sera fa riferimento a “una parte di soggetti istituzionali che dovrebbero occuparsi d’altro” che utilizzerebbero “tivù e giornali con fini ben precisi”. Crosetto avvisa anche chi “fa lo sciaccallaggio”: “Non si illudano – dice il ministro da qualche parte, purtroppo, c’è un dossier (quasi sempre inventato) che aspetta chiunque in Italia abbia un po’ di potere”. Parole che sono risuonate come una minaccia verso chi osa criticare il governo.
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