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La flottiglia è pronta a riscrivere la Storia. Chissà cos’altro serva per accorgersene

Gli stessi che ripetevano che sulle ombre della ministra Santanchè può parlare solo la magistratura da due giorni strepitano perché la magistratura non ha scritto la storia della strage alla stazione di Bologna come piace a loro.

Lo spessore della nuova classe dirigente si misura in base agli estremi, più che sui saperi

Capofila della schiera è Marcello De Angelis, eclettico pensatore di riferimento della destra peggiore di sempre che ora governa, condannato a 5 anni e mezzo di reclusione, per associazione sovversiva e banda armata. Fondatore del gruppo musicale 270bis il cui nome è tratto dall’articolo del codice penale riguardante associazioni con finalità di terrorismo. E, poiché sono tempi bui, responsabile comunicazione della Regione Lazio perché lo spessore di questa classe dirigente si misura in base agli estremi, più che sui saperi.

De Angelis ha dapprima detto di sapere “per certo che con la strage di Bologna non c’entrano nulla Fioravanti, Mambro e Ciavardini”. Dice De Angelis che lo sanno tutti, tranne evidentemente i famigliari delle vittime, il Capo dello Stato, i giudici che hanno scritto le sentenze e qualche milione di italiani che ancora resiste alla riscrittura della Storia.

Non ci dice chi è stato, questo no: oltre lo sforzo nel negare non riescono ad andare. Quando viene ovviamente sbertucciato per la cretinata detta però insiste: dice di avere il diritto di sparare cazzate sulla pelle dei morti. Lo rivendica. Lo “squillo di tromba” – come lo chiama Pier Luigi Bersani – di Giorgia Meloni non è rimasto inascoltato. La flottiglia è pronta a riscrivere la Storia. Chissà cos’altro serva per accorgersene.

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