Il 15 luglio del 2018 cinque colpi di pistola vengono sparati contro l’abitazione di Ario Gervasutti, l’ex direttore del Giornale di Vicenza, nella sua abitazione a Padova. Uno dei cinque si conficca a poca distanza dal letto del figlio.
Cinque spari contro l’abitazione di un giornalista. Per i magistrati il mandante è Alberto Filippi, ex senatore della Lega ora in FdI
Il giornalista, oggi caporedattore al Gazzettino, per anni non si spiega quell’attentato. Come dovrebbero fare tutti i giornalisti ha scritto e fatto scrivere articoli che non sono piaciuti a qualcuno ma non saprebbe indicare chi avrebbe potuto spingersi in un atto del genere.
Ora la Direzione distrettuale antimafia di Venezia, nell’ambito di inchiesta di ‘Ndrangheta che coinvolge 43 persone, ha un’ipotesi. Mandante di quei cinque colpi che hanno crivellato la casa di Gervasutti sarebbe il vicentino Alberto Filippi di 57 anni, che secondo l’indagine avrebbe “incaricato, dandogli un compenso in denaro, Santino Mercurio”.
Filippi dal 2006 al 2008 è stato deputato per la Lega nella XV legislatura. Nel 2008 fu eletto senatore e divenne vicepresidente della commissione esteri. Lasciata la Lega dopo un lungo giro approda a Fratelli d’Italia nel 2014, con il lieto annuncio dato dal presidente del Senato Ignazio La Russa e Giorgia Meloni in un bar di Vicenza.
Un paio di settimane fa Filippi ha partecipato a una cena all’Arsenale di Venezia assieme al ministro all’agricoltura Francesco Lollobrigida di Fratelli d’Italia. È tra i finanziatori del quotidiano L’Identità di Tommaso Cerno. Ora è accusato di avere pagato un mafioso per intimidire un giornalista. La vedete l’enormità della vicenda
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