Così alla fine la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nonché compagna del giornalista Andrea Giambruno, ieri in conferenza stampa ci ha spiegato cosa sia la libertà stampa. Peccato che non c’entri nulla con il succo del discorso. Sviare, dunque, sviare sempre.
Riprendiamo la storia dall’inizio. Il giornalista Andrea Giambruno, compagno di Giorgia Meloni, dice testualmente: «Se eviti di ubriacarti e di perdere i sensi, magari eviti anche di incorrere in determinate problematiche perché poi il lupo lo trovi». Ovviamente viene deriso e ricoperto di indignazione: la vittimizzazione secondaria è roba da lupi, appunto. Non contento Giambruno si ripresenta in televisione e non si scusa, anzi accusa i suoi accusatori di attaccare lui per attaccare il governo.
Normale quindi che si chieda conto al governo, interpellato dallo stesso Giambruno. Giorgia Meloni dice che pensa che il compagno «abbia detto in modo frettoloso e assertivo una cosa diversa da quella che è stata interpretata dai più». Cioè? È stato frainteso? Quindi avrebbe potuto spiegarsi meglio nella puntata successiva, no?
Ma il capolavoro è Giorgia Meloni che chiede ai giornalisti di smettere di chiederle del suo compagno che nel frattempo lamenta di essere attaccato per colpire la sua compagna che incidentalmente è presidente del Consiglio. E come chiama il suo desiderio di non voler rispondere alle cretinate pronunciate e mai smentite dal suo compagno in televisione? Libertà di stampa: “Vi prego, per il futuro, di non chiedermi conto di quello che un giornalista nella libera espressione del suo operato dichiara in televisione”, ha detto Giorgia Meloni sottolineando di non essere lei “a dirgli che cosa deve dire: non ritengo di poterlo fare perché io credo nella libertà di stampa davvero”.
“Libertà di stampa, davvero”. Che spettacolo osceno.
Buon venerdì.