Il sindaco di Milano Beppe Sala tra le righe indica le responsabilità: “Questa notte la nostra città è stata colpita da una ‘bomba d’acqua’ di notevoli dimensioni. L’ultimo evento paragonabile risale al 2014. Segnalo che ieri sera (lunedì sera, ndr) era stata diramata dalla Protezione Civile regionale un’allerta gialla, quindi, in teoria, non preoccupante. Non è certo un’accusa, ma la constatazione di quanta imprevedibilità ci sia nelle condizioni meteorologiche”. Milano che vorrebbe essere la capitale europea della produttività annega. Il violento nubifragio che ha portato all’esondazione del fiume Seveso ha provocato un’emergenza che è durata fino a dopo mezzogiorno, nonostante le previsioni dicessero che sarebbe andata così. Come accade sempre per prima è finita sott’acqua Niguarda ma forti disagi sono stati segnalati anche nei quartieri Maggiolina e Isola, dove le strade si sono rapidamente riempite d’acqua.
Milano allagata, disagi e chiusure
La scuola Fabbri di viale Zara è stata chiusa così come diversi nidi della zona. L’assessore del Comune di Milano Marco Granelli sui social ha aggiornato la situazione: “Niguarda Seveso: esondazione in corso. Livelli Seveso ancora molto alti, anche a nord. Esondazione durerà per qualche ora. Allagati ora anche sottopasso Negrotto e Rubicone. Rubicone è poco e contiamo di riaprire a breve. Lambro alto ma non esondazione”. A scopo precauzionale sono state evacuate le comunità che si trovano all’interno del Parco Lambro. I cittadini di zona Niguarda e Pratocentenaro sono stati invitati a rimanere in casa. In alcuni palazzi è saltata la corrente elettrica.
“A Niguarda ci sono circa 4 mila utenze elettriche che sono saltate – spiega Stefano Indovino, presidente del consiglio di Municipio 9 – e quindi persone senza corrente da stamattina, questo è accaduto perché si sono allagate 6 cabine elettriche. Unareti, così come Amsa, è pronta a intervenire ma deve prima concludersi l’esondazione. Anche le pattuglie della polizia locale che abbiamo a disposizione non possono chiudere tutte le strade in un raggio di 5, 6 chilometri, e quindi il traffico è bloccato specialmente nelle zone in cui c’è particolare pericolo, dove la corrente è molto forte o dove l’acqua è molto alta”.
Il pregresso
La storia tra fiume Seveso e Milano è una storia decennale. Negli ultimi 50 anni sono almeno un centinaio le esondazioni che hanno provocato danni ingenti, come quella del 2010 che causò un danno totale di 70 milioni di euro. Dovrebbero migliorare la situazione le vasche di laminazione. Quella di Bresso dovrebbe essere attiva entro la fine dell’anno, che ormai è vicinissimo, mentre a Senago delle due vasche ne potrebbe arrivare intanto una entro i prossimi sei mesi. A Lentate e a Cantù non se ne parla prima di un anno mentre per la vasca tra Paderno e Varedo la situazione è complicata: oltre alla progettazione ci sarebbe una gara d’appalto che non è stata assegnata e che ora rischia di saltare per l’aumento dei prezzi dei materiali.
A Milano litigano Comune e Regione
L’assessore Granelli ieri sui social ha puntato il dito contro Regione Lombardia: “Milano è pronta, la vasca entrerà in servizio a fine novembre, ma mancano tutte quella della Regione Lombardia”, ha detto. Il presidente Attilio Fontana gli ha risposto a stretto giro: “Credo che Granelli si dovrebbe occupare di gestire meglio la città, perché credo che non siano mai successe tante situazioni come queste, che dimostrano un completo abbandono”.
Mentre le istituzioni litigano piove e presumibilmente – come accade d’inverno – pioverà. Ai cittadini che ieri si sono arrangiati tra mezzi pubblici bloccati o in ritardo e ai lavoratori che hanno dovuto rinunciare a raggiungere il posto di lavoro non serviranno i rimpalli di responsabilità. La stagione delle piogge è appena cominciata.
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