In una recente intervista all’Economist il comandante in capo delle Forze armate ucraine e membro del Consiglio per la sicurezza e la difesa nazionale dell’Ucraina, Valery Zaluzhny, ha confermato che la guerra attraversa una fase di stallo sul piano militare e che probabilmente non ci sarà nessuna svolta. Nel frattempo in un’intervista al Time il presidente ucraino Zelensky sottolinea come dopo venti mesi di guerra “la cosa più spaventosa è che una parte del mondo si è abituata alla guerra in Ucraina”, sottolineando come in Europa e negli Stati Uniti il conflitto sia simile a uno show e il suo pubblico comincia a bisbigliare che non è possibile riguardare “una replica per la decima volta”.
La guerra in Ucraina attraversa una fase di stallo sul piano militare e che probabilmente non ci sarà nessuna svolta
Della stanchezza della guerra della nostra presidente del Consiglio abbiamo saputo da uno scherzo telefonico. Quando Giorgia Meloni è stata smascherata ha risposto piccata che lei “ha sempre detto quelle cose” e ci ha fatto intendere che sono diversi i leader sulla sua stessa lunghezza d’opinione in Europa. Sarà, avremmo capito male noi. Dagli Usa fanno sapere che, dopo l’inverno, con il nuovo anno, potrebbero partire le pressioni per innescare una trattativa tra Russia e Ucraina.
La nostra presidente del Consiglio – sempre in quella famosa telefonata – ha suggerito che sarebbe meglio che il presidente ucraino si convincesse a “cedere qualcosa”. Accadrà quindi che la soluzione diplomatica e il cessate il fuoco saranno considerati l’unica soluzione possibile, come suggerivano fin dall’inizio i pacifisti che sono stati massacrati in tutti questi mesi. Ci sarà solo qualche piccola differenza: migliaia di morti, quartieri rasi al suolo e la pancia piena di signori delle armi.
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