Eccolo qui, il fango. La destra di governo ieri ha strillato tutto il giorno contro la violenza. A un lettore distratto potrebbe sembrare il giusto sdegno per le centinaia di morte ammazzate in questo Paese da compagni, mariti o ex. Accade l’esatto contrario. “Io non so come si pensi di combattere la violenza contro le donne rendendosi protagonisti di intollerabili atti di violenza e intimidazione come quelli avvenuti sabato”, urla la presidente del Consiglio femminile ma maschilista Giorgia Meloni.
Eccolo qui, il fango. La destra di governo ieri ha strillato tutto il giorno contro la violenza
Le violenze a cui si riferisce sono una serranda imbrattata da alcune manifestanti che durante la marcia del 25 novembre hanno protestato contro la sede dell’associazione Pro Vita & Famiglia. Poiché quella è – da sempre – una marcia anche per l’autodeterminazione delle donne e le associazioni che vorrebbero decidere sui corpi delle donne non sono ben viste. Stupisce chi si stupisce. In compenso le donne hanno preso i manganelli in faccia.
“Sconcerta il silenzio Pd su Pro Vita”, dice la deputata di Fratelli d’Italia Ylenja Lucaselli. La viceministra del Lavoro e delle Politiche sociali, Maria Teresa Bellucci non dorme la notte perché “Schlein, Conte e Landini non prendono posizione”. La senatrice Cinzia Pellegrino, coordinatrice nazionale del dipartimento tutela Vittime di Fratelli d’Italia, si spinge a dire che “le femministe non hanno rispetto per le vittime”.
La senatrice di Fratelli d’Italia Ester Mieli urla che “il nobile impegno contro la violenza sulle donne non può trasformarsi in una maschera che cela esecrabili atti di odio”. L’associazione Pro Vita denuncia un ordigno esplosivo all’interno dei suoi uffici che sarebbe passato dalle serrande chiuse.
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