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Delmastro e le bugie in fila per sei

Il sottosegretario alla Giustizia di Fratelli d’Italia Andrea Delmastro è stato rinviato a giudizio dal gup di Roma, Maddalena Cipriani, nell’ambito del procedimento che lo vede accusato di rivelazione di segreto d’ufficio in relazione alla vicenda di Alfredo Cospito, l’anarchico detenuto al 41-bis e protagonista nei mesi scorsi di un lungo sciopero della fame. Delmastro, che in via Arenula ha la delega alle carceri, aveva rivelato al compagno di partito Giovanni Donzelli il contenuto di una relazione della polizia penitenziaria sui dialoghi di Cospito con alcuni boss mafiosi suoi compagni di reparto nel penitenziario di Sassari. E il 31 gennaio, durante una seduta della Camera, Donzelli aveva usato quelle informazioni per attaccare quattro parlamentari del Pd, Debora Serracchiani, Walter Verini, Andrea Orlando e Silvio Lai accusandoli di essere “vicini alla mafia” per avere visitato tra gli altri detenuti anche lo stesso Cospito. 

La presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il ministro alla Giustizia Carlo Nordio avevano ripetuto in più occasioni che quel documento non fosse segreto. Al di là della conclusione giudiziaria di questa storia Meloni e Nordio hanno ripetuto un’ignorante bugia. L’imputato Delmastro dopo avere negato le sue responsabilità ora si dice “straordinariamente fiero” di quello che ha fatto. Nel suo mondo dei sogni vede come una battaglia antimafia avere rivolto un segreto d’ufficio al suo compagno di partito. Ecco qui la carota che Nordio sventolava contro la magistratura. 

Buon giovedì. 

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