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Il Cittadino sullo spettacolo “Odio gli indifferenti”

In quali ambiti è inapplicata, se non addirittura tradita, la Costituzione italiana? Che Italia sarebbe quella in cui la politica, tutta, si ripromettesse di applicare la Costituzione? E come sarebbe un Paese fondato sulla rendita se domattina dovesse svegliarsi fondato davvero sul lavoro?

Parte da Lodi il tour della nuova “giullarata politica” firmata da Giulio Cavalli. Questa sera (ore 21) l’attore, giornalista e scrittore lodigiano sarà in scena al teatrino San Rocco in via Padre Granata 14 con “Odio gli indifferenti – Che Paese saremmo se si rispettasse la Costituzione”, anteprima dello spettacolo che dal 12 al 21 gennaio sarà al teatro della Cooperativa di Milano. Cavalli dividerà il palco con Luigi De Magistris, una lunga carriera come pubblico ministero prima dell’entrata in politica, culminata nell’incarico di sindaco di Napoli. L’anteprima lodigiana è organizzata in collaborazione con il BarZaghi (per info e prenotazione biglietti, 339 6535017), il locale nell’omonimo piazzale sempre più protagonista della vita culturale cittadina.

«”Odio gli indifferenti” è una giullarata in cui si immagina che nel 2048 esca un decreto che obblighi a rispettare la Costituzione in tutte le sue parti. Si tratta di uno spettacolo fondamentalmente comico, sullo stile di Dario Fo – racconta Cavalli che da pochi giorni ha pubblicato anche il suo nuovo romanzo, “I mangiafemmine” (Fandango libri) -. Mi serviva un pubblico ministero, da qui l’idea di invitare Luigi De Magistris, in scena da ex magistrato senza alcuna inclinazione politica. Abbiamo organizzato un “numero zero” a Foggia, una tappa andata decisamente meglio del previsto, mentre a gennaio inizierà il tour al teatro della Cooperativa di Milano. Il BarZaghi ha deciso di entrare come coproduttore dello spettacolo, chiedendoci di realizzare una prova aperta a Lodi». Cosa succederebbe in Italia se si rispettasse davvero la Costituzione? «Alcune professioni, per esempio, non esisterebbero: solo per dirne una, la rendita non è considerata una professione. Durante lo spettacolo affrontiamo passaggi storici, attraverso video della fase costituente, e gli articoli fondamentali della carta. Si parla di ambiente, di preservazione della cultura e della bellezza. Essendo una giullarata, il canovaccio ci permette di improvvisare molto. In tour, a Milano, sul palco saliranno anche alcuni ospiti, ognuno dei quali porterà un articolo sulla Costituzione: tra loro Cecilia Strada che affronterà il tema dell’immigrazione»