Matteo Salvini ci fa sapere di non avere intenzione di candidarsi alle prossime elezioni europee. “Io penso per me, io non mi candido, ci tengo a continuare a fare il ministro”, ha detto durante l’ospitata alla trasmissione Quarta Repubblica su Rete 4.
Abbiamo una presidente del Consiglio che decide di candidarsi per un ruolo che non ricoprirà mai
Non bisogna essere fini analisti politici per capire che il leader della Lega teme la distanza che il suo partito accumulerà su Fratelli d’Italia, ancora di più se la presidente del Consiglio Giorgia Meloni scioglierà la riserva decidendo di correre in prima persona. Sì, c’è una presidente del Consiglio che decide di candidarsi per un ruolo che non ricoprirà mai. Ricorda quel vecchio disegno della carota fissata con un bastone di fronte al muso del mulo per convincerlo a correre nella speranza vana di raggiungerla.
Giorgia Meloni è la carota. Chi ripete di volersi candidare è il leader di se stesso Matteo Renzi che anche ieri ha rilanciato l’idea di essere capolista con il suo ennesimo partito (che fantasiosamente dovrebbe chiamarsi “Centro”): “Sono molto fiducioso perché voterà per noi anche chi vuole un’Italia in cui si cambi questo Governo e cambi anche questa opposizione inconcludente. Ci siamo, sarà una sfida bellissima”, spiega.
Par di capire che anche lui non abbia voglia di andare a Bruxelles. Ieri la vicepresidente del Senato Mariolina Castellone, del M5S, ha spiegato che Giuseppe Conte non sarà in lista: “Non inganniamo gli elettori per qualche voto in più”, ha spiegato. La leader del Pd Elly Schlein ci starebbe pensando. Candidarsi per un ruolo che non si ha intenzione di rivestire è una truffa. La soluzione sarebbe semplice: recuperare rispetto per le istituzioni e lasciare Meloni e Renzi nel loro narcisismo.
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