Andrà a finire come si sapeva fin dall’inizio. Il generale Roberto Vannacci – ultimamente anche scrittore – segna un ulteriore passo verso la sua fragorosa entrata in politica meritata grazie all’attività di troll sovranista in modalità letteraria. È passato solo un giorno da quando il leader della Lega e ministro delle Infrastrutture Salvini gli ha aperto le porte offrendogli una candidatura per le prossime elezioni europee e così il prode Vannacci decide di rilasciare in un’intervista a Il Messaggero in cui raccoglie felice l’amo.
Prima Vannacci ci fa sapere di avere i polpastrelli caldi per un secondo libro dopo ‘Un mondo al contrario’, record di incassi e polemiche: “Ebbene potrebbe essere, tra qualche tempo. Ma non dico altro, nella mia professione la sorpresa gioca un ruolo decisivo”, dice il generale. Quali siano le linee nemiche che potrebbero essere debellate dall’uscita del suo libello sarebbe curioso capirlo. Poi ci fa sapere che “non si può trascendere” dall’Europa che lui sogna “configurata in base ai nostri interessi nazionali”, praticamente una specie di dependance in subaffitto.
E infine Vanancci dice: “Io ho solo un cruccio. Passare da un settore in cui sono un professionista affermato, l’esercito e il mondo militare, a un settore come la politica, in cui sono un dilettante. Di politica invece non mi sono mai occupato, e dunque mi prendo del tempo e ringrazio chi mi ha offerto un’alternativa”. Su questo lo rassicuriamo noi: in una selva di pistoleri allegri, pregiudicati perseveranti, imprenditori falliti ma ministri e professionisti della boutade, il generale ha le carte in regola per fare la sua porca figura.
L’articolo Vannacci politico dilettante, ma in ottima compagnia sembra essere il primo su LA NOTIZIA.