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«Erano una minaccia»: le parole della vergogna del governo di Israele

«Erano una minaccia». Chissà per quanto ancora la comunità internazionale potrà sopportare questa risposta falsa, stupida e disumana da parte dello Stato di Israele ogni volta che il sangue cola sulle coscienze dell’Occidente. 

Sono almeno 112 i morti e centinaia i feriti tra le persone che nella notte si sono accalcate spinte dalla disperazione della fame intorno a un camion nella speranza di ricevere aiuti alimentari. Testimoni e il corrispondente di Al Jazeera sul posto hanno riportato che le persone sono state attaccate con proiettili di artiglieria, missili di droni e colpi di arma da fuoco.

L’esercito israeliano si difende dicendo che i morti sarebbero dovuti «alla calca». Nella stessa notte alcuni raid aerei hanno colpito il campo di Nuseirat e altri centri urbani di Gaza. Vista la difficoltà nel far accedere gli aiuti umanitari nella Striscia, Stati Uniti e Canada stanno pensando di eseguire una serie di lanci aerei.

Sparare sui civili che si accalcano per strappare un pezzo di pane è l’ultimo stadio di un diritto a difendersi che ormai indigna anche i difensori più strenui. Sono almeno 13.230 i bambini rimasti uccisi dall’inizio della guerra nella Striscia di Gaza, lo scorso ottobre, tra cui sette morti negli ultimi giorni per fame. Le vittime sono più di 30mila. Tra questi ci sono 8.860 donne, 340 operatori sanitari, 132 giornalisti e 47 operatori di protezione civile. I registri ufficiali dei morti non comprendono le circa 7.000 persone che risultano disperse, ha precisato l’ufficio media citato da Al Jazeera. Chissà se erano tutti «una minaccia». 

Buon venerdì.

 

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