Due giorni fa l’eurodeputata della Lega Isabella Tovaglieri ha dato sui suoi social una notizia con il fare di chi è convinto di avere ottenuto una vittoria politica storica. Il risultato eccezionale sarebbe di avere fatto approvare una mozione nella Commissione Cultura, Scienza e Istruzione della Camera del suo partito “contro l’uso della farina di grillo nelle mense scolastiche”.
La risoluzione votata è radicalmente cambiata proprio nella parte finale dove il divieto di usare novel food nelle mense è sparito
“Da una parte abbiamo una sinistra che vieta la carne di maiale nelle scuole (per accontentare le famiglie islamiche) e dall’altra la Lega che vieta la farina di grillo nelle mense. Voi da che parte state?”, ha scritto Tovaglieri. Noi, se l’europarlamentare di Salvini non si offende, preferiremmo stare dalla parte della verità e dell’attinenza ai fatti. I fatti dicono che la risoluzione (no, non era una mozione) presentata in Commissione dal deputato della Lega Rossano Sasso chiedeva di impegnare il governo a “proseguire la sensibilizzazione nelle scuole sull’importanza di una corretta alimentazione che non può prescindere dal consumo di prodotti a filiera corta” e “a stilare un protocollo d’intesa” affinché fosse “bandito l’uso dei novel food nelle mense scolastiche”.
In quest’ultima frase ci sarebbero i famosi grilli. Peccato che la risoluzione votata sia radicalmente cambiata proprio nella parte finale e il divieto di usare novel food nelle mense sia sparito. Si parla generalmente di “avviare un’approfondita riflessione”. C’è un altro particolare non trascurabile: come ricorda Pagella politica le risoluzioni delle commissioni parlamentari esprimono un indirizzo al governo ma sono tutt’altro che giuridicamente vincolanti. A ciascuno le sue conclusioni.
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