La sanità pubblica italiana è al collasso, ma ci siamo mai chiesti quanto costerebbe curarsi solo nel privato? La Uil ha fatto i conti e il risultato è agghiacciante. Per un ricovero di bassa complessità, si va da un minimo di 422 euro a un massimo di 1.480 euro al giorno. Per l’alta complessità, si arriva fino a 1.800 euro giornalieri. Un check-up cardiologico costa da 220 a 400 euro, variando per regione, età e sesso.
La sanità pubblica italiana è al collasso, ma ci siamo mai chiesti quanto costerebbe curarsi solo nel privato?
L’asportazione di un tumore alla mammella può arrivare a 48.400 euro in Calabria, 32.400 nel Lazio e 29.400 in Lombardia. La chirurgia pediatrica ha costi che variano da 4.300 a 11.000 euro, escludendo la parcella del chirurgo. Un’ora di sala operatoria costa in media 1.100 euro in Lombardia, 1.200 nel Lazio e 2.000 in Calabria. Un giorno di degenza in medicina costa 500 euro in Lombardia e Lazio, 600 in Calabria. In chirurgia, rispettivamente 422, 500 e 700 euro. Un ricovero post-acuzie costa 145 euro al giorno in Lombardia e Lazio, 455 in Calabria.
Il paradosso è che più si va al Sud, dove la sanità pubblica arranca, più i prezzi del privato salgono. In Calabria, un’ora di sala operatoria costa il doppio che in Lombardia. È il mercato, bellezza! Peccato si tratti della nostra salute, non di smartphone o vacanze di lusso. La spesa sanitaria italiana è inferiore alla media europea. La Corte dei Conti ha evidenziato sprechi nelle Regioni. La legge sulla Concorrenza del 2021, che dovrebbe regolare il rapporto pubblico/privato, resta inattuata. La prossima volta che sentite parlare di “efficienza del privato” o “insostenibilità del pubblico”, ricordatevi questi numeri. E chiedetevi se siete disposti a pagare il prezzo di una sanità solo per ricchi.
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