La prima preoccupazione del governo a proposito degli illegali centri di detenzione per migranti che l’Italia sta costruendo in Albania Fare bella figura, l’ossessione della propaganda.
Questa mattina su Repubblica Alessandra Ziniti sfodera il vademecum per gli agenti della polizia penitenziaria che avranno il privilegio di lavorare in trasferta, nell’isola ecologica che il governo Meloni ha voluto impiantare nel Paese di Edi Rama. Scorrere le istruzioni è un safari nel sottovuoto spinto della stagione politica che stiamo vivendo.
Si parte da “evitare di corteggiare le donne albanesi. L’uomo che vede la propria donna corteggiata da un altro uomo può reagire in malo modo”. Gli albanesi come novelli uomini d’onore da non provocare, insomma.
Poi si sottolinea che gli albanesi sono “un popolo pudico” e quindi “nudità o vestiario poco sobrio in pubblico non sono graditi”. Nessuna raccomandazione per il rispetto dei calpestati diritti umani stracciati troppo spesso dall’Italia e dall’Unione europea. Ciò che interessa al nostro governo è che “la consumazione del caffè” non avvenga “al bancone” ma “seduti” e che nei ristoranti ci si attenga a menu per non irritare il personale di cucina e di sala.
I poliziotti penitenziari trattati come scolaretti in gita hanno irritato anche il segretario generale della UIlpa Polizia penitenziaria Gennarino De Fazio, già nervoso per l’opacità con cui sono stati scelti i 45 agenti che dovranno andare in scena per uno degli spot più costosi degli ultimi anni.
E loro, i migranti? Loro niente, loro sono solo le disperate comparse della messinscena.
Buon martedì.
Nella foto: Giorgia Meloni visita la base di Gjadar in Albania, 5 giugno 2024