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Le bugie ai balneari costano

Va sempre a finire così quando si cercano voti in cambio di promesse irrealizzabili. La destra “anti Bolkestein” che prometteva ai balneari di poter agire al di fuori dalle regole si schianta contro la realtà. 

L’Unione europea ha perso la pazienza e dopo la melina del ministro Fitto ha deciso che è arrivata l’ora che l’Italia si allinei all’Europa ma che soprattutto i gestori di lidi non sono una casta a disposizione del partito di turno. 

Così stamattina sulle spiagge italiane va in scena lo “sciopero degli ombrelloni” che fa molto sorridere se si tiene conto che quelli ombrelloni stizziti e chiusi sono illegali da mesi, quando le concessioni sono scadute. Gli abusivi in sciopero sono il risultato politico dell’inettitudine. 

Giorgia Meloni aveva chiesto al ministro Fitto un risultato anche piccolo, quel poco che bastava per fingere di non avere perso, qualcosa per mascherare il dietrofront. Missione fallita. 

Il governo Meloni sarà il primo governo che bandirà le gare come stabilito dalle regole. Il ministro Salvini s’arrabatta per promettere prelazioni, risarcimenti e “buonsenso”. Tutto inutile. Il suo caro ex amico del Papeete che il leghista aveva portato in Europa nella scorsa legislatura stamattina chiude le sdraio e i ben informati dicono che non risponda al telefono da mesi al suo ex segretario. 

Il negoziato con l’Ue si è arenato per un motivo semplice: le regole. E le regole si rispettano nonostante le bugie dette in campagna elettorale. Nella maggioranza cannoneggiano contro “i burocrati dell’Ue”. E anche questa non è una mossa furba per riattivare qualsiasi trattativa. 

Buon venerdì. 

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