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Acrobati della legge: come il governo ha inventato il decreto-preveggente

Il circo della politica italiana non smette mai di stupire. L’ultimo numero in cartellone? Un capolavoro di acrobazia legislativa che lascia a bocca aperta persino i più cinici osservatori.

Come ci racconta la brillante giurista Vitalba Azzollini in un tweet che grida allo scandalo, siamo di fronte all’ennesimo “mostro normativo”. Il governo, nella sua infinita saggezza, ha partorito un decreto-legge per correggere un disegno di legge non ancora approvato. Avete capito bene: hanno usato una toppa d’emergenza per rattoppare un buco che ancora non c’era.

Il ddl Nordio, bloccato sulla scrivania di Mattarella come un pacco sospetto, prevedeva l’abolizione dell’abuso d’ufficio. Un colpo di spugna che avrebbe lasciato impuniti i pubblici ufficiali che usano denaro pubblico come fosse il proprio portafogli. Piccolo dettaglio: questa genialata cozzava contro una direttiva UE del 2017.

Cosa fare? Semplice! Si vara in fretta e furia un decreto per introdurre una norma che copra il vuoto legislativo creato da una legge non ancora in vigore. Un capolavoro di preveggenza giuridica, degno dei migliori indovini.

Oggi, finalmente, il Quirinale ha potuto firmare la conversione del decreto-tampone, aprendo la strada all’approvazione della legge originale. In pratica, hanno costruito un ponte per attraversare un fiume che loro stessi avevano deciso di scavare.

Azzollini conclude il suo tweet con parole che non lasciano spazio a interpretazioni: “Credo di aver visto raramente schifezze come questa”. E come darle torto? In questo teatrino dell’assurdo ormai abbiamo smesso di ridere da un bel po’, tra l’incredulo e il rassegnato. 

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