Sogei spa, la società che per conto dello Stato si occupa di modernizzare il Paese, secondo la Procura di Roma si affidava all’antico sistema delle tangenti. Il manager Paolino Iorio, arrestato in flagranza, si stava intascando una mazzetta da quindicimila euro quando è arrivata la Guardia di finanza che lo ascoltava da tempo.
Un direttore generale di un’azienda controllata al cento per cento dai ministeri dell’Economia e dell’Interno accusato di essere a capo di “un articolato sistema corruttivo” non è certo una buona notizia. Se poi teniamo conto che Sogei si occupa dei delicati sistemi informatici della pubblica amministrazione ci si rende conto che il guaio è bello grosso.
Dietro alle quinte c’è il giovane Andrea Stroppa, informatico che stamane sui giornali viene indicato come genio dell’informatica, hacker, programmatore. Quello che sappiamo è che Stroppa fu un ragazzetto sveglio portato sul palco della Leopolda da Matteo Renzi, molto vicino al caro amico Carrai. Ultimamente è transitato sotto l’ala dell’imprenditore sudafricano Elon Musk che ne ha fatto il suo lobbista preferito per l’Italia.
Musk e Giorgia Meloni sono una coppia politica di fatto. Lui ama i sovranismi, lei ha bisogno presto di un’infrastruttura che connetta alla rete le aree più remote dell’Italia come promesso nel Pnrr. Così i satelliti di Musk del sistema Starlink sono il connubio perfetto per corrispondenza di amorosi sensi politici e di necessità. Lì in mezzo Stroppa briga per chiudere l’accordo, nonostante qualcuno come il presidente del Copasir Lorenzo Guerini faccia notare che cedere i dati degli italiani a Musk sia un’idea piuttosto perigliosa.
Stroppa, indagato, dice che è un grande complotto contro Giorgia Meloni. Dimostra di essere il meloniano perfetto per conto di Musk.
Buon mercoledì.
Nella foto: la presidente del Consiglio Giorgia Meloni riceve da Elon Musk il Global Citizen Awards conferitogli dall’Atlantic Council, New York, 23 settembre 2024 (governo.it)