Autore di testi satirici improntati a mettere in ridicolo anche un soggetto prettamente tragico come la mafia, Giulio Cavalli presenta da venerdì 9 a domenica 18 ottobre al Teatro della Cooperativa di Milano il nuovo spettacolo scritto con il giornalista Gianni Barbacetto, autore di una approfondita indagine sulla penetrazione mafiosa nel tessuto urbanistico e imprenditoriale milanese.
Cavalli, con spettacoli come Do ut des aveva già destato le “attenzioni” della criminalità organizzata, ricevendo pesanti minacce presso il Teatro Nebiolo di Tavazzano con Villanesco (Lodi) che dirige da alcune stagioni. Malgrado ciò, questo giovane autore e attore nato a Milano nel 1977 non si è fatto intimidire, proseguendo nell’azione di sensibilizzazione dell’opinione pubblica che punta a non far calare l’attenzione sul fenomeno mafioso. A cento passi dal Duomo, questo il titolo dello spettacolo – che riecheggia il celebre film di Marco Tullio Giordana dedicato a Peppino Impastato – parte dall’omicidio eccellente di Giorgio Ambrosoli per ripercorrere le tappe del radicamento nel Milanese delle associazioni criminali – Cosa nostra e ‘ndrangheta in particolare – le quali risalgono addirittura ai primi anni Settanta. Una presenza certo meno visibile che nelle regioni tradizionalmente affette dal fenomeno mafioso, ma tenace e in costante espansione, che spesso si veste di tutto punto per riuscire gradita nei circoli cittadini più esclusivi. Da decenni i loschi affari delle famiglie mafiose e ‘ndranghetiste si compiono all’ombra della Madonnina, al punto che il pubblico ministero antimafia Vincenzo Macrì è giunto ad affermare nel 2008 – solo un anno fa, dunque – che “Milano è oggi la vera capitale della ‘ndrangheta”. Una Gomorra nel cuore finanziario d’Italia, insomma. Cavalli si esibirà accompagnato in scena al piano da un valido musicista come Gaetano Liguori.
Come detto, l’attività di Giulio Cavalli si esplica abitualmente nell’ambito del Teatro Nebiolo, nato nel 2007 per volontà della piccola amministrazione comunale del Lodigiano, che ha riadattato a centro civico un’antica cascina. Qui opera l’Associazione Culturale Bottega dei Mestieri Teatrali, fondata dallo stesso artista assieme al Centro di Documentazione per un teatro civile, che vuole recuperare e valorizzare l’impegno sociale del fare teatro. Un impegno che di recente è stato riconosciuto anche dalla Fondazione Cariplo, la quale ha incluso la sala di Tavazzano nel Progetto Etre di residenze teatrali e nel circuito dell’Associazione Etre. L’attività di Giulio Cavalli è sostenuta anche dall’Amministrazione comunale di Tavazzano, dalla Provincia di Lodi e dalla Regione Lombardia.
Il cartellone del Nebiolo si è aperto in questi giorni con il testo della Compagnia Teatrale Dionisi Patate. Una parola senza denti sulla guerra, per la regia di Renata Ciaravino. In programma anche Scarlattine Teatro, llinx Machine, AmnesiA vivacE con Circo Bordeaux ma anche testimoni veraci della canzone popolare come Nanni Svampa. De segnalare poi il ciclo di incontri organizzati dal Centro di Documentazione per un teatro civile, che vedrà intervenire testimoni autorevoli della lotta alla criminalità organizzata come don Luigi Ciotti ma anche giornalisti e scrittori impegnati sul fronte dell’informazione, da Carlo Lucarelli a Marco Travaglio. Il ciclo di incontri sarà inaugurato il prossimo 14 novembre da Gioacchino Genchi, il funzionario di Polizia di Palermo, grande esperto di informatica, che all’inizio di quest’anno era stato chiamato in causa ed indagato come presunto autore di intercettazioni illecite, venendo in seguito scagionato.
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