La Lega di Salvini deposita alla Camera una proposta di legge, a prima firma della bresciana Simona Bordonali, che prevede l’obbligo di esporre il crocifisso “in luogo elevato e ben visibile” in tutte le scuole, negli uffici della pubblica amministrazione, nelle carceri, negli ospedali, nelle stazioni, nei porti e negli aeroporti. Previste sanzioni da 500 a mille euro per chiunque lo rimuova “in odio ad esso” o lo “vilipende” nonché per il pubblico ufficiale o l’incaricato che rifiuta di esporlo nel luogo d’ufficio.
La Lega di Salvini deposita alla Camera una proposta di legge che prevede l’obbligo di esporre il crocifisso in scuole, uffici, carceri e porti
Che Salvini ciclicamente ritorni ai crocifissi è cosa nota. Che ci ritorni proprio ora che la sua amica-nemica Giorgia Meloni abbia promesso di “difendere Dio” è qualcosa che stimola una malinconica tenerezza. Ma la proposta di legge depositata dai leghisti dimostra plasticamente come per loro stare in Parlamento (peggio: al governo) sia un gioco al livello di una partita ad acchiapparella nel cortile condominiale. Si divertono anche, c’è da scommetterci.
Peccato che come al solito non abbiano trovato un minuto per leggersi quella stessa Costituzione su cui hanno giurato e che scrive a caratteri cubitali come l’Italia sia un Paese laico. La laicità del resto è un tema troppo complesso per chi concima la propaganda baciando rosari mentre conia politiche che annegano bambini, o per chi fa a gara con i suoi alleati di governo per piacere all’Orbàn di turno.
Quest’anno sono partiti prima del solito, non hanno nemmeno aspettato il tempo della polemica sui presepi. E alla fine per la loro superficiale cretineria politica ottengono l’effetto opposto: a qualcuno vien voglia di bestemmiare.
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