Alla fine ce l’abbiamo fatta. Siamo andati in scena con A Casa Loro che adesso, come succede dopo un’anteprima, diventa grande ed è pronto per andare in giro. È una scommessa ardita, questo spettacolo, perché, credetemi, negli anni ho scoperto ben bene come ci voglia coraggio anche a metterli in scena certi temi, anche a farsene organizzatori. E la questione della Libia e dell’immigrazione continua ad essere uno di quesi discorsi che si preferisce lasciare alle conversazioni private. Lo scriviamo anche nello spettacolo:
«Solo che i morti di indifferenza muoiono che non se ne accorge nessuno. Si spengono come lampadine di una strada deserta in cui non passa nessuno.
Il vicolo deserto in cui non passa nessuno, trattato come un sacco dell’umido da chiudere stretto senza nemmeno guardarci dentro, per non rovinarsi l’appetito, è la Libia di cui tutti parlano e nessuno legge, la Libia che è diventata la discarica dei nostri errori e dei nostri orrori. E invece lì dentro ci sono storie che vanno prese a piene mani e portate in giro. Con pazienza, cura. Come quando si cambia una lampadina, appunto.»
Intanto ringrazio tutti quelli che a questo spettacolo hanno lavorato duramente in questi mesi: Nello Scavo nella scrittura, Amanda Pisi e Giordano Gelati nell’organizzazione e nella cura, Alessandro Nidi nella regia video e tutti quelli che ci hanno creduto fin dall’inizio. Come scrive Civati (che sull’immigrazione si spende da sempre) nel suo post:
L’atto unico (senza appello, potremmo dire) è forse la cosa migliore che sia stata pensata e messa in scena sul luogo comune più scontato della politica nazionale (e non solo nazionale, ahinoi): una vera lezione sul modo di rendere «plastica» l’esperienza delle migrazioni e dei suoi protagonisti.
Del resto sono anni che lo sentiamo dire, «Aiutiamoli a casa loro», a cui qualcuno (totalmente svaporato) ha voluto aggiungere: «davvero». Uno slogan che non spiega niente ma liquida tutto, come lo speculare «padroni a casa nostra», con l’immancabile corollario del «prenditeli a casa tua».
Ecco. Ora facciamo in modo che A Casa Loro vada in giro per casa nostra. Grazie a tutti.