Oggi leggevo Sergio Boccadutri nella pagina dell’attività istituzionale di SEL accusare Grillo di fare propaganda a pagamento perché
“Su internet sono facilmente reperibili le date e i prezzi di un tour a pagamento di Beppe Grillo in primavera che toccherà diverse città italiane proprio a ridosso delle elezioni europee, dal titolo non casuale, Te la dò io l’Europa”.
Io non amo i metodi di Grillo, non amo il suo linguaggio, non amo l’ignoranza esibita di alcuni suoi eletti e non amo lo svilimento della democrazia però non sopporto l’abbassamento del dibattito anche nel tentativo di demolirlo. Provo a spiegarmi: nel 2010 durante la mia campagna elettorale per le elezioni regionali in Lombardia alcuni esponenti del Popolo delle Libertà (a quel tempo Forza Italia si chiamava così) mi accusavano di fare politica nei miei spettacoli oppure di fare spettacoli nella politica. Ne ridevamo tutti. Insieme ci dicevamo quanto fossero vili nell’accusare le professioni intellettuali come conflitto di interessi. Poi è venuto il tempo di Celentano ma, a proposito di politica, già nel 1974 Gigi Proietti faceva politica negli spot per il NO all’abrogazione della legge sull’aborto (per i ficcanaso curiosi potete guardarvelo qui). Accusare Beppe Grillo di “fare propaganda a pagamento” è un attacco che non ha senso. Qualcuno mi dice “l’importante è che non faccia comizi” ma vi chiedo: se qualcuno vuole pagare i comizi di Grillo è un problema per la democrazia? No, non credo. Il tour di Grillo risponde a logiche commerciali e non a logiche politiche e in più non pesa sulle casse dello Stato. Io non amo Grillo ma non vedo gravità nei suoi spettacoli a pagamento nel Paese che finanzia Libero o Il Giornale. SEL che attacca Grillo nella sua attività attoriale (che può piacere o meno ma è “altro”) è una brutta caduta di stile. Prepari uno spettacolo Boccadutri, faccia un musical Renzi o prepari un circo Angelino Alfano, con soldi propri, con spettatori per scelta: questo sarebbe un Paese migliore.
Per il resto parliamo di politica, per favore. E la scelta della Boldrini di non dare spazio alle opposizioni è stata una pessima scelta.
Questo vi dovevo. Con tutta la mia lontananza da Grillo e dagli ultimi atteggiamenti di alcuni dei suoi.