Sto leggendo questa mattina più di qualcuno (vicino o comunque d’accordo con l’ultima mossa di Renzi e del PD) che ci vorrebbe insegnare che siamo una democrazia parlamentare e non presidenziale. Per dirci: non rompete ma i governi li compone il Parlamento nella sua composizione dopo il voto. Ora io sono polemico per natura, si sa, ma che si finga di dimenticare che il voto degli elettori ha disegnato tutt’altro rispetto a quello che è venuto a crearsi mi fa arrabbiare e non poco. E se ci hanno detto che era impossibile fare altrimenti e valeva la pena di tentare proprio non mi spiego perché oggi dovrebbe funzionare la scusa che ci si deve ritentare di nuovo con la stessa maggioranza e cambiando le facce. Lo scandalo non è che Renzi sia Presidente del Consiglio ma è il punto politico: una maggioranza che nessuno ha mai votato e che si rimpasta senza significativi cambiamenti nella propria composizione “politica”. L’acquolina in bocca per i nomi spendibili e comunicativi alla “Renzi” durerà un po’ e poi si rientrerà nella “palude”, lo sappiamo tutti, e poi sarà successo che ancora una volta Berlusconi sarà riuscito a fare frollare gli avversari per risultare ancora una volta credibile. E ricominceremo di nuovo. E tutto questo ci costa ogni giorno di più.