La ministra all’Università Anna Maria Bernini riemerge dall’oblio per dirci che la decisione “della Normale di Pisa è “profondamente sbagliata perché le università non si schierano con una parte o con l’altra, le università non entrano in guerra. L’università ha un’arma potentissima, la ricerca scientifica, la formazione, che è un’importante e potente arma di pace”.
La ministra all’Università Anna Maria Bernini riemerge dall’oblio per dirci che la decisione della Normale di Pisa è “profondamente sbagliata”
Bernini si riferisce alla notizia strombazzata da molta infervorata stampa secondo cui l’università di Pisa avrebbe “interrotto la collaborazione in atto in atto con gli atenei israeliani”. Molti quotidiano l’hanno scritto esattamente così, con queste precise parole. Da lì in poi anche alla Normale ovviamente sono diventati antisemiti, con il solito misero trucco di identificare tutti gli ebrei con il governo di Israele, fottendosene del fatto che gli israeliani in massa siano per le strade a manifestare anche loro l’orrore per il proprio governo.
Solo che basterebbe andare sul sito dell’università per rendersi conto che il Senato accademico dell’università ha scritto tutt’altro. Basta Google, non serve essere giornalisti d’inchiesta. Si legge che l’università “si impegna, in coerenza con il dettato costituzionale, a esercitare la massima cautela e diligenza nel valutare accordi istituzionali e proposte di collaborazione scientifica che possano attenere allo sviluppo di tecnologie utilizzabili per scopi militari e alla messa in atto di forme di oppressione, discriminazione o aggressione a danno della popolazione civile, come avviene in questo momento nella striscia di Gaza”.
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