Ah, la propaganda! Così facile da spargere e così facile da demolire, in un anno di governo in cui gli annunci senza seguito e i proclami senza fondamento vengono ribattuti dalla gran cassa della politica e dei media assoggettati. Il trombettiere principe della propaganda è sempre lui, Matteo Salvini da Milano, ministro delle Infrastrutture, vice presidente del Consiglio, capo della Lega e strenuo nemico della droga se i drogati non sono ultrà milanisti, ex collaboratori o simpatizzanti politici. Il 25 ottobre Salvini ha condiviso sui social una grafica con la scritta: “In un anno azzerati i rave illegali”. “Bene così, dalle parole ai fatti contro illegalità, droga e degrado”, ha scritto, facendo riferimento a un articolo del quotidiano Libero.
Raffica di balle da Salvini a Delmastro sui rave party. Per negare il flop del loro decreto bandiera
Il giorno precedente anche il sottosegretario alla Giustizia, Andrea Delmastro Delle Vedove (Fratelli d’Italia) rivendicava: “Eravamo maglia nera di tutta Europa”, “meta europea di sballoni che invadevano terreni”, ha scritto sempre sui social, affermando di non ricordare più “un solo rave party” da quando è entrato in carica il governo Meloni.
Perché la maggioranza di scaldi tanto su qualche festa in mezzo ai campi mentre il mondo brucia con le guerre a Gaza e in Ucraina è comprensibile: il cosiddetto decreto sui rave party è stato il primo atto politico del governo appena insediato. Era il 31 ottobre dell’anno scorso e la stampa nazionale si era focalizzata su un rave organizzato in un capannone abbondante nei pressi di Modena, in Emilia Romagna. Da lì è partito il panpenalismo dell’esecutivo che in dodici mesi ha dimostrato di avere nel cassetto un decreto buono per qualsiasi notizia di cronaca. Ne è uscita una legge che risulta essere la più severa tra Francia, Regno Unito, Germania e Spagna, come se fosse davvero un’emergenza nazionale. Un anno dopo la maggioranza ha pensato che i tempi fossero maturi per rivendicarne i risultati.
Pagella Politica ha scovato un rave organizzato a Roma dai liceali dei licei Virgilio e Mamiani e un altro al Parco degli acquedotti
Ma si sbagliano. Pagella Politica si è messa a spulciare la cronaca di questi ultimi dodici mesi e ha scovato un rave a fine febbraio organizzato a Roma dai liceali dei licei Virgilio e Mamiani a cui hanno partecipato centinaia di persone al Ponte della musica. A marzo di quest’anno, sempre a Roma, il reparto Mobile della Questura di Roma è intervenuto per sgomberare un rave party al Parco degli acquedotti. Non si ha notizia di pene esemplari. è notizia di aprile invece quella dei residenti del quartiere romano Testaccio che lamentano come alcuni spazi dell’ex mattatoio siano diventati spazi per feste illegali che vanno avanti tutta la notte.
Stupisce che Delmastro e Salvini non ne siano informati: Francesco De Salazar, consigliere Municipio II di Fratelli d’Italia, e Federico Rocca, consigliere dell’assemblea capitolina FdI, se ne sono pubblicamente lamentati con una nota ufficiale. Come scrive Davide Leo per Pagella Politica “durante l’estate fonti stampa hanno dato notizia di rave party illegali organizzati in Emilia-Romagna, in Lombardia, in Veneto e in provincia di Avellino, in Campania, dove due agenti di polizia impegnati nei controlli sono stati investiti.
A ottobre invece, pochi giorni prima che Salvini e Delmastro parlassero di ‘rave azzerati’, a Monza è stato scoperto un rave party illegale in un capannone”. Attenzione, questi sono semplicemente i rave di cui si ha notizia. Com’è facilmente immaginabile per loro natura i ritrovi illegali vengono pubblicizzati solo in circuiti riservati e si fanno notare solo se causano problemi di ordine pubblico. Ma bastano solo questi, rintracciabili con una veloce ricerca sulla stampa, per dirci che ancora una volta dal governo mentono sapendo di mentire.
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