Giulio Cavalli
Buon anno secondo Einstein
“Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose.
La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crsi porta progressi.
La creatività nasce dall’angoscia come il giorno nasce dalla notteoscura.
E’ nella crisi che sorge l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie.
chi supera la crisi supera sè stesso senza essere “superato”
Chi attribuisce lla crisi i suoi fallimenti e difficoltà, violenta il suo stesso talento e da più valore ai probelimi che alle soluzioni.
La vera crisi, è la crisi dell’incompetenza.
L’inconveniente delle persone e delle nazioni è la pigrizia nel cercare soluzioni e vie d’uscita.
Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia.
Senza crisi non c’è il merito.
E’ nella crisi che emerge il meglio di ognuno, perché senza crisi tutti i venti sono solo lievi brezze.
Parlare di crisi significa incrementarla, e tace nella crisi è esaltare il conformismo.
Invece, lavoriamo duro.
Finiamola uno volta per tutte con l’unica crisi pericolosa. che è la tragedia di non voler lottare per superarla.”
(Albert Einstein)
Fare antimafia con “Abbondanza” in Liguria
Il mio pezzo scritto per IL FATTO QUOTIDIANO
“Due colpi di pistola alle gambe e se continua a scrivere un colpo alla testa che gli passa la voglia”, “Sanno tutto, scrivono di tutti”, “vanno lasciati perdere per un paio d’anni per eliminarli dopo”.
Dicono così i protagonisti delle intercettazioni dell’inchiesta “La Svolta” che ha colpito la ‘ndrangheta in Liguria. Messaggio chiaro: Christian Abbondanza e Marco Ballestra rischiano la pelle. Anche perché sono soli. Niente protezione per loro.
Comincia così l’articolo (che è più un grido di allarme) di Ferruccio Sansa su Il Fatto Quotidiano nel numero della vigilia di Natale; del bandito Christian ne abbiamo parlato e ne parliamo da un po’ cercando di sostenere le sue denunce che risultano antipatiche e spigolose come sono spigolosi i rompipalle per vocazione. Vocazionista dell’antimafia più che professionista, si dovrebbe dire.
Se c’è qualcosa che a Christian va riconosciuto (da sempre) è l’amore per i dati, i confronti, i passaggi, le date e i collegamenti: merce rara in un movimento antimafia che rischai di diventare sociologico credendo di potersi bastare senza scendere nei dettagli investigativi e nella mappatura dei “cattivi” oltre alla memoria dei “buoni”, soprattutto se i “cattivi” sono sani, operativi e politicamente accolti nei loro territori.
So già (succede che me lo ricordino nei commenti ogni volta che ne scrivo) che Christian Abbondanza e la Casa della Legalità sono considerati scomodi anche da voci autorevoli dell’antimafia a cui sono molto legato (ne parla Savona News qui e risponde direttamente l’associazione qui) ma credo che il punto che oggi ci deve interessare sia un altro: la memoria antimafia deve essere abbastanza contemporanea da sfociare nella vigilanza per essere utile. E su questo credo non sia difficile essere uniti.
Oggi la Casa della Legalità decide di pubblicare uno dei loro Quaderni dell’Attenzione che contiene la raccolta (oltre 200 pagine), dal 2010 – 2012, delle pubblicazioni dedicata alla famiglia FOTIA ed alle loro imprese (il file è allegato). Il link per scaricare il volume [5,27 Mb] è questo (http://www.casadellalegalita.info/Gli-innominabili-FOTIA.pdf ).
La Nota Introduttiva al volume:
Questa è una raccolta dei testi sui FOTIA scritti e pubblicati tra il 2010 ed il 2012.
Molti di questi articoli hanno anche dato spunto ad attività investigative e giudiziarie e rotto
il silenzio che avvolgeva la famiglia FOTIA nonostante gli Atti parlassero da tempo
chiaramente.
Tutte le pubblicazioni si fondando su fatti di rilievo pubblico indiscutibile, ed informazioni
pubbliche relative ai FOTIA ed alle loro società.
Tra le fonti ufficiali utilizzate vi sono Atti Giudiziari (Sebastiano FOTIA, Pietro FOTIA,
SCAVO-TER, Mario VERSACI, indagine MAGLIO 3 e LA SVOLTA, TAR); Relazioni e
Rapporti della Procura Nazionale Antimafia, DIA, Commissione Parlamentare Antimafia;
Informative ROS e Polizia di Stato.
Sono stati inoltre richiamati articoli di stampa nonché documenti contabili e visure camerali
delle imprese dei FOTIA, oltre a delibere e determine di Enti Locali.
E’ una verità scomoda che qualcuno, oltre a loro, vuole oscurare, con una vera e propria
censura. Da un lato hanno tentato di fermarci con intimidazioni palesi, dall’altro con azioni
legali a raffica volte sempre a cercare di farci tacere. Hanno tentato aggressioni e
delegittimazioni di ogni genere… ma noi non abbiamo mai ceduto!
Noi non chiniamo il capo, altri sì, lo hanno fatto e lo continueranno a fare. Per noi conta la
verità dei fatti, piaccia o non piaccia agli “innominabili” signori FOTIA, secondo gli Atti:
cosca MORABITO-PALAMARA-BRUZZANITI.
Siamo o no dei “banditi”? Quindi, ecco a voi, questa storia, fatta di capitolo dopo capitolo,
in ordine cronologico di pubblicazione, dove la situazione veniva aggiornata, pezzo dopo
pezzo, sino ad oggi. Tasselli scomodi di una realtà indecente che bisogna conoscere!
Buona lettura e se volete diffondete!
Mi sta sempre a lato l’ombra d’essere stato un disgraziato.
Il rimorso
Ho commesso il peggiore dei peccati
che un uomo possa commettere. Non sono stato
felice. Che i ghiacciai dell’oblio
possano travolgermi e disperdermi, senza pietà.
I miei mi generarono per il gioco
rischioso e stupendo della vita,
per la terra, l’acqua, l’aria, il fuoco.
Li frodai. Non fui felice. Realizzata
non fu la giovane loro volontà. La mia mente
si applicò alle simmetriche ostinatezze
dell’arte che intreccia inezie.
Ereditai valore. Non fui valoroso.
Non mi abbandona, mi sta sempre a lato
l’ombra d’essere stato un disgraziato.
(Jorge Luis Borges – El remordimiento, in La moneda de hierro, 1976)
La prof senza nome
No, non vi racconto di lei, ho promesso, ma di normali commozioni. Grondanti di tenerezza da far schifo a me per prima. E invece non c’è niente di retorico, è la normalità. Che una prof si commuova per i temi che legge scritti dai suoi alunni, per i pensieri troppo grandi di ragazzi così piccoli, per le piccole opere d’arte disegnate o gli sgorbietti con dedica e te li scambi come le figurine, specialmente quando arrivano dal figliol prodigo. Quello che era andato via e te lo sei visto tornare una mattina.
“Guarda, guarda, leggi qua “io un giorno andrò via per ritornare””e non partono mai “Tu guarda questo quanto è bravo… Non imbrocca un verbo ma guarda che bella mano”.
Ce l’ho, ce l’ho, mi manca. Quello col padre in carcere? Ce l’ho. Quello che viene a scuola in pigiama e si riaddormenta sul banco? Ce l’ho. Quello che ti salta giù dalle finestre? Ce l’ho. Quella brava che sembra che frequenti un college? Ce l’ho. La madre dell’alunno che si presenta con la scopa in mano fuori dai cancelli perché te le vuol dare e non potendo entrare si scatena col cofano? Ce l’ho. E il fidanzato di quella della 3G che si pianta alla finestra e le manda baci da fuori e le lancia baci perugina e tu stancamente al bidello “maniscalco senta me lo allontana da fuori”? Ce l’ho. E l’alunno che ti ha aggredita? Ce l’ho. E la varicella a 42 anni e il morbillo a 44? Se vabbè. Giuro. Ce l’ho. Ce l’ho.
E quello che dice “basta con questa retorica delle scuole a rischio?” Cavolo, ne ho tre, no..forse di più.. E quello che si sente uno strafigo pazzesco nel dirti “sì, ma i prof di oggi, ai miei tempi…”? E il ministro che viene a visitare la scuola dopo l’atto vandalico, regala una targa al preside e una medaglietta al primo della scuola e però ti taglia il fondo di funzionamento d’istituto e non ci son soldi per i supplenti e dunque quel giorno la 3G entra a 2° ora e Mannino la prima ora se la passa a tirar pietre da fuori a quelli della 2F che gli hanno detto “troia tua madre”? E che fai? Lo sospendi così continua a tirar pietre da fuori? Te lo tieni in classe. Ce l’ho. Ce l’ho. E il prof che arriva e ti dice “ma siete pazzi?” rimane 15 giorni e se ne va? E quello che fa più danni che altro? Ce l’ho. Dai, qualche testa di cazzo c’è, normale statistica.
E ridiamo, eccome se ridiamo. E ci incazziamo. Eccome se ci incazziamo.
Sempre bravissima Mila Spicola e il suo guardare la scuola con gli occhi del cuore.
Un buon voto di fine anno
Dunque domani in Lombardia si vota per le primarie dei parlamentari di SEL e PD. Conta sottolinearlo perché su giorni, orari e modalità mi sembra che ci sia un po’ di confusione e allora forse è il caso di ricordarlo.
Qui trovate il sito per le primarie, qui l’elenco dei seggi, qui i candidati SEL nella circoscrizione Lombardia 1.
Io scriverò con convinzione Paolo Oddi e Patrizia Quartieri per la Camera: perché l’agenda del primo poggia su un bilancio umano che si preoccupa più dell’uguaglianza che del pareggio e perché il lavoro di Patrizia in Consiglio comunale a Milano è sotto gli occhi di tutti.
Per il Senato scrivo Roberto Imberti perché credo che faccia bene a SEL giovarsi della sua esperienza.
Il merito comunque credo che vada riconosciuto a tutti i candidati (alcuni che apprezzo, altri che non ho avuto modo d conoscere) che rendono questo 29 dicembre un altro giorno di partecipazione che non può che fare bene alla politica, ai partiti e a noi.
Qualcuno mi chiede di me: noi siamo qui a lavorare per portare avanti il lavoro in questa Lombardia che ci sta tanto a cuore e che sembra potersi slegare dal formigonismo di questi anni. Lo facci perché credo nell’impegno che mi sono preso già due anni fa con i miei elettori e perché credo che un “pezzo” di rivoluzione (o meglio di “prepotente evoluzione”) debba essere coltivato qui. Lo faccio perché sono uno OSTINATAmente Smoderato che non ama i travestimenti centristi che si vogliono arancionare e riciclare anche qui: insomma credo che ci sia da continuare a fare lo “scassaminchia” in Lombardia. Qualche piccolo mistificatore parla di un assessorato che mi è stato garantito. Me l’aspettavo (l’avevo predetto qui): chiederò l’assessorato alle malelingue croniche così ho già in mente una folta schiera di dirigenti.
Poi qualcuno mi chiede di Civati che come saprete (e se non. Lo sapete apprendetelo in fretta e spargete e voce agli amici di Monza e provincia) partecipa alle primarie per la Camera nelle liste del PD in Brianza. Pippo di queste primarie è uno dei “padri” lombardi per l’impegno con cui le ha chieste e ottenute: era normale che questa fosse la strada che ora deve percorrere (tra l’altro mettendosi in gioco senza rivendicare pesi interni o posti garantiti. La sua non è una dipartita, è un allargamento (chilometrico e politico) di collaborazione.
Buon voto.
Lucidare scarpe
A proposito di regolamento e di primarie
Ecco finalmente tutto chiaro chiaro e scritto il regolamento delle #primarieparlamentari for dummies. Trovate tutto sul sito costruito per l’occasione qui.
Io, nella mia circoscrizione, voterò Quartieri e Oddi per la Camera e Imberti per il Senato. Come scrivevo giusto oggi qui.
Vivere è attendere il sole
Vivere è stare svegli,
e concedersi agli altri,
dare di sé sempre il meglio,
e non essere scaltri.
Vivere è amare la vita,
coi suoi funerali e i suoi balli,
trovare favole e miti
nelle vicende più squallide.
Vivere è attendere il sole
nei giorni di nera tempesta,
schivare le gonfie parole
vestite con frange di festa.
Vivere è scegliere le umili
melodie senza strepiti e spari,
scendere verso l’autunno
e non stancarsi d’amare.
[Angelo Maria Ripellino, Poesie, Torino, Einaudi 1990, p. 21]
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