Il PD e Monti
“Finora non c’è stato un solo atto deciso dal governo che sia in contrasto, anche solo potenzialmente, con il nostro programma”.
Enrico Letta intervistato sull’Unità
“Finora non c’è stato un solo atto deciso dal governo che sia in contrasto, anche solo potenzialmente, con il nostro programma”.
Enrico Letta intervistato sull’Unità
Bronnie Ware è un’infermiera australiana che ha trascorso diversi anni in un reparto di cure palliative, occupandosi di pazienti con appena tre mesi di vita davanti. Ha registrato le confessioni in punto di morte in un blog chiamato Inspiration and Chai, che ha ricevuto così tanti contatti da spingerla a riportare le sue osservazioni in un libro intitolato: “I cinque principali rimpianti del morente”, dove racconta dell’impressionante chiarezza di visione che le persone manifestano alla fine della loro vita e di come sia possibile che anche noi impariamo dalle loro consapevolezze. “Quando vengono interpellati a proposito dei propri rimpianti o di quello che avrebbero voluto fare in modo diverso” – dice Ware – “ci sono temi comuni che ritornano”. Eccoli tradotti da Michela Murgia. Il punto 5 è avrei voluto permettere a me stesso di essere felice.
Per la Pedemontana non ci sono i soldi, lo dicono gli industriali (famosi faziosi comunisti qui in Lombardia, secondo Formigoni) rileggendo con attenzione i dati dell’Osservatorio sulle Infrastrutture. Ricordo che quando mi capitò di dirlo in occasioni pubbliche (ultimamente abbastanza spesso) gli sguardi attoniti dei professoroni di cose lombarde mi accusavano di disfattismo. Il punto è che qui le infrastrutture si ha l’urgenza di iniziarle per dare il via al banchetto dei soliti noti e concluderle è un aspetto secondario. Le ultime inchieste giudiziarie ci raccontano perfettamente come gli interessi (di più quelli illeciti) operano nella fase iniziale, nuotano tra l’iter di autorizzazione e l’assestamento su appalti e subappalti. La prossima volta che vi chiedono perché le infrastrutture di faraonica memoria formigoniana dovrebbero essere inutili provate a parlare della calma sospetta con cui (non) vengono portate a termine. Avete mai visto qualcuno indugiare sul necessario?
Le uniche infrastrutture che vorticosamente si attivano sono quelle che oscenamente si muovono dietro le quinte; e per disarticolarle non basta arrestare un Nicoli Cristiani, serve un altro modo. E a noi chiedono di farsene carico senza patetiche imitazioni.
Urlano a Roberto Formigoni sonoramente fischiato dalla platea del Teatro Dal Verme. Lui, intervistato, dice che si tratta di qualche fazioso. Eppure il Celeste ultimamente sembra sempre più blu. Tendente al viola. Viola rabbia.
Si dice che una classe dirigente, un governo – una guida – è l’espressione di una cultura popolare. Ma un popolo non cresce solo con se stesso, senza una guida credibile. Il nostro paese ha un passato di terra divisa, spartita tra signori, papi, re e reucci, una dittatura fascista che l’ha portato alla rovina e alla tragedia, cinquant’anni di dominio democristiano all’insegna del bizantinismo e della falsità, dove per comunicare una cosa si affermava il suo contrario, quindici anni di un grottesco sultanato nel quale è stata esaltata la disonestà, la condotta mafiosa, il vilipendio della Costituzione nata da una dura guerra di liberazione. Oggi un popolo storicamente educato da secoli di esempi negativi, che non ha avuto la possibilità di creare un’idea di stato e di comunità, assiste per l’ennesima volta alle performance di una casta di potere blindata nel suo privilegio che si permette di decidere sulla lunghezza della vita lavorativa altrui. Si obietta che riducendo lo stipendio, il rimborso spese, il vitalizio dei parlamentari (realmente, non il gossip mediatico su 1.300 euro lordi) non si coprirebbe certo il mostruoso buco in bilancio. E quindi si continua così, con una casta che mentre favorisce se stessa e la propria intoccabilità impone sacrifici pesanti agli altri in nome della crescita. Di fatto col suo esempio dice, con parole apparentemente contrarie che evocano “rigore” ed “equità”: invidiateci, imitateci, imparate a fare i furbi, a disprezzare il vostro prossimo, a calpestare i deboli e a nutrire i ricchi. Noi siamo eterni, il nostro avvenire è fuori discussione, ma abbiamo l’idea fissa di favorire i licenziamenti facili, perché i diritti altrui sono merce di scambio, sono polvere. I nostri invece sono sacri. Il capo di un governo composto da superbaroni universitari inamovibili, che viaggiano da un incarico all’altro, si presenta per l’ennesima volta in televisione dove, con stile salottiero, definisce “monotono” il lavoro fisso, annuncia che i giovani devono abituarsi a cambiare, perché il posto fisso possono scordarselo. Come se parlasse ai rampolli privilegiati della sua personale élite, mentre sta umiliando chi il lavoro non solo non può cambiarlo, ma neanche trovarlo, anche a costo di appellarsi alla Madonna di San Luca per tutta la vita. Questo è l’esempio per il paese, l’esempio per la crescita. Questa è la guida.Una guida indegna di questo nome, guida al nichilismo e all’egoismo. Guida di uomini di paglia, di uomini di niente. (Maurizio Baldrati per Nazione Indiana)
Scilipoti manda il sosia alla presentazione di un libro. Sarkozy assolda comparse per finti operai festosamente acclamanti. E’ che il teatrino così è roba da avanspettacolo: e qui nessuno ha voglia di farsi due risate prima di iniziare.
Ricevo e inoltro.
In pochissimi mesi siamo stati in grado di ottenere vittorie prima impensabili:
Non male per pochi mesi di lavoro e pochissime risorse a disposizione. Vogliamo fare sempre di più. Ma abbiamo bisogno di un tuo impegno in prima persona al link www.agoradigitale.org/campagna-iscrizioni-2012
Con il tuo sostegno renderai possibili le iniziative che abbiamo in cantiere per i prossimi mesi, tra cui le piu’ importanti
L’Italia che vorreste assomiglia a questa? Non c’e’ nessuna magia per ottenerla. Solo il vostro supporto puo’ far si’ che cio’ si avveri: www.agoradigitale.org/campagna-iscrizioni-2012
Perchè darci un contributo? Agorà Digitale non riceve alcun 8×1000 nè finanziamento pubblico ai partiti, nè contributo all’editoria. Ne’ alcuna multinazionale o grossa industria ci finanzia. Tutti i soldi dell’associazione vengono solo ed esclusivamente dal supporto che fino ad ora avete voluto darci. E’ dal tuo sostegno che dipende la nostra possibilità di continuare ad essere un soggetto forte ed indipendente:www.agoradigitale.org/campagna-iscrizioni-2012
Ci contiamo davvero. Per il tuo diritto all’informazione. Per una innovazione libera. Per cambiare l’Italia anche attraverso la Rete.
Luca Nicotra
Segretario di Agorà Digitale
ORA LA TRATTATIVA PARTA DAL RIPRISTINO DELL’INTERO SERVIZIO
“Questo pomeriggio siamo tornati in stazione Centrale, sotto la torre-faro del binario 21, per testimoniare fisicamente vicinanza a Oliviero, arrampicato lì da quasi due mesi, e a Stanislao, il collega ex-Wagon Lits che l’ha raggiunto ieri.
Non sono visite di cortesia, le nostre. Abbiamo aperto un canale di comunicazione diretta con loro e ci stiamo muovendo su tutti i livelli affinché si possa raggiungere al più presto una soluzione condivisa.
Siccome ora sembra che, nel giro di qualche giorno, si dovrebbe finalmente aprire il tavolo nazionale, chiediamo che in quella sede la trattativa parta da nulla di meno che il ripristino della situazione iniziale, con la riattivazione di tutte le tratte del servizio notturno.
Peraltro siamo molto preoccupati rispetto alla notizia che nel ricollocamento di alcuni dei lavoratori licenziati vi siano discriminazioni sulla base dell’orientamento politico-sindacale dei singoli, attraverso l’utilizzo di dati personali in palese violazione della legge sulla privacy.
La battaglia di Oliviero e dei suoi compagni è una battaglia di civiltà, per i diritti del lavoro certamente, ma anche per i diritti dei cittadini a una mobilità efficiente, in un Paese che non può ritrovarsi diviso nei collegamenti ferroviari.
Perciò continueremo a ripresentarci sotto la torre-faro, al loro fianco, finché la vicenda non arriverà a giusta conclusione. Sostenuti, in questo, anche dai vertici nazionali del partito e dallo stesso Nichi Vendola”.
Devo molto | a quelli che non amo. | Il sollievo con cui accetto | che siano più vicini a un altro. || La gioia di non essere io | il lupo dei loro agnelli. || Mi sento in pace con loro | e in libertà con loro, | e questo l’amore non può darlo, | né riesce a toglierlo. (da Ringraziamento, citato in Wisława Szymborska, gironi.it)
“A Milano sono circa 20 mila le persone affette da demenza, di cui il 60% con malattia di Alzheimer. La Asl ha recentemente elaborato e diffuso un protocollo, il Percorso preventivo-diagnostico-terapeutico-asistenziale-riabilitativo (Pdtar), per questi pazienti. Sul documento, per quanto il tentativo di sensibilizzare e informare i medici di famiglia sul tema sia apprezzabile, si segnalano evidenti criticità. Di queste abbiamo chiesto conto con un’interrogazione all’assessore Bresciani. Il quale oggi, in Commissione Sanità, ha fornito risposte del tutto insoddisfacenti, perché generiche e ben lontane dal merito dei quesiti posti. Non ci ha dato insomma alcuna spiegazione convincente sulla carenza di analisi dell’iter assistenziale, né sul ritardo diagnostico e terapeutico che il diagramma decisionale suggerito ai medici di base introduce, né tantomeno sulla sistematica esclusione dal trattamento farmacologico dei soggetti in fase iniziale di malattia, con un’ingiustificata discriminazione dei pazienti milanesi. E, soprattutto, l’assessore Bresciani si è ben guardato dal comunicarci se sia stata avviata una verifica di appropriatezza ed equità sull’impostazione di questo percorso, prodotto da un gruppo di lavoro che ha coinvolto Asl, medici di medicina generale e specialisti, ma ha incomprensibilmente escluso rappresentanti dei pazienti, delle famiglie e delle società scientifiche. Troviamo che tutto ciò sia molto grave. E di certo non lasceremo cadere la questione”.