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Giulio Cavalli

Cristina e il suo Women

Cristina Sivieri Tagliabue è una delle giornaliste più generose e lucide che abbia incontrato. Mai banale, mai devota allo scoop troppo facile. Per questo sono molto contento che si sia lanciata nella nuova avventura di un quasi mensile (sono previste dieci uscite annue, perché, come spiega una nota, per osservare e raccontare la qualità e la varietà della vita contemporanea ci vuole tempo) tutto suo. Buona fortuna, Cristina.

Folli, fortissimamente folli

‎”Questo messaggio lo dedichiamo ai folli. A tutti coloro che vedono le cose in modo diverso. Potete citarli. Essere in disaccordo con loro. Potete glorificarli o denigrarli, ma l’unica cosa che non potete fare è ignorarli. Perché essi riescono a cambiare le cose. E mentre qualcuno potrebbe definirli folli, noi ne vediamo il genio. Perché solo coloro che sono abbastastanza folli da pensare di poter cambiare il mondo, lo cambiano davvero.” (Gandhi)

Il coraggio di sbilanciarsi

In questi giorni fioccano le contromanovre. In rete, sui quotidiani, nelle sezioni, nei circoli si discute di cosa si sarebbe potuto fare, di cosa si potrebbe tagliare. Giudizi più o meno tecnici di persone con studi diversi ma con idee per niente banali. La manovra finanziaria è la nazionale di calcio dell’estate, solo che qui non ci si gioca un trofeo ma gli anni delle nostre famiglie e dei nostri figli. E forse siamo già sotto di quattro o cinque goal. Sarebbe stato bello leggere una proposta (unitaria, riconoscibile e programmatica) del centrosinistra e invece leggiamo i sinonimi di ‘dimissioni’ declinati ognuno sotto il proprio simbolo. Ma anche al bar non si esce mai con una formazione unanime. Solo che al bar si gioca a fare i timonieri, mica si è in campo sul serio. Eppure la manovra dovrebbe essere la fotografia della propria politica, l’indice delle azioni di governo, l’azione del proprio pensiero. In questo labirinto, se avete un minuto, date un’occhio alla proposta di Sbilanciamoci.org. Tanto per allinearsi.

Impuniti di Stato

“Le sue gravi affermazioni non possono essere lasciate sotto silenzio, non tanto perché contenenti critiche di natura politica, quanto perché delegittimano in modo inconfutabile lo Stato e le istituzioni democratiche”. Ho pensato: bene, adesso Bossi e B. finalmente si danno una calmata. La denuncia invece è del coordinatore bolognese del PDL al Presidente dell’associazione delle vittime della strage di Bologna, Paolo Bolognesi. Dove non ci sono colpevoli, del resto, i colpevoli alla fine sono i morti. Si fa così, qui da noi.

Paola Concia e Ricarda Trautmann, spose.

Biglietto di auguri a Paola Concia e Ricarda Trautmann

So che gli auguri in ritardo possono suonare come sconvenienti o riparatori, ma in questa sera di Agosto forse mi viene voglia più di tutto di augurarci il miglior futuro per il vostro matrimonio. Perché i simboli (quando non sono maldestre armi di feticcio) sono importanti, come le parole, come le leggi o meglio ancora come i buchi di leggi che tutti ci auguriamo In futuro di leggere e se possibile di scrivere. Perché un’unione che può permettersi di non esistere sta in ogni forma d’amore ma un’unione che faccia rima con diritti deve stare nelle carte e nel riconoscimento universale. È per questo che Il vostro matrimonio al di là dei riti e degli invitati è un obbligatorio viaggio di nozze per il resto del mondo. È un inizio al religioso rispetto di una laicità di Stato che vuole stare nel rispetto, nell’uguaglianza e nei diritti da scrivere ridisegnando una sensibilità legislativa, politica e di convivenza sociale che deve avere il coraggio di osare quello che già c’è, che già si sa, che già si vede e si frequenta eppure rimane sotto la cenere della timidezza di un moderatismo che è il sinonimo poco coraggioso dell’ottundimento portato al compromesso.
Cara Paola, ai tuoi invitati avrai dovuto spiegare che ci sono amori che vengono rinchiusi nel libro nero delle provocazioni, in Italia, come se fossero con gli stessi umori e le stesse pulsioni di onorevoli pedofilie o puttan tour parlamentari. Avrai dovuto dire alla tua compagna che quel bacio dopo il si è una corruzione che non merita nemmeno di diventare argomento di discussione qui dove ci si dà di gomito sorridendo di logge, P4, corrotti senza corruttori e processi più lunghi della loro fine.
La vostra unione c’era ma adesso esiste. E io ci auguro un Paese all’altezza di tutti gli amori possibili.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2011/08/07/care-paola-concia-e-ricarda-trautmann-spose/150282/

D’armi, di Prefetti e di Pavia

Non mi piace la polemica che si è innescata contro Peg Strano Materia dopo il suo trasferimento da Prefetto di Lodi a Prefetto di Pavia. Non mi piace nemmeno che l’accusa che le si muove sia quella di “avere tolto la scorta a Giulio Cavalli” come se fosse un assoluto che disegni tutto il resto. La questione delle tutele non ha da muoversi sui giornali o nelle chiaccheratelle da osterie, è un delicato meccanismo di diverse istituzioni che dovrebbero (ognuna) fare il proprio dovere. Mentirei se dicessi che con il Prefetto tutto sia sempre andato liscio e tutto sia sempre stato chiaro ma mi sembra (e lo dico con tutta la sincerità del momento) troppo facile e troppo comodo per tutti gli altri vendere lei come unica responsabile. Anche perché salveremmo troppa gente che non merita proprio per niente di essere salvata. E soprattutto (ad onor del vero) l’ex Prefetto di Lodi è sempre stata l’unica che mi ha parlato in faccia e con cui ho avuto confronti trasparenti. Pezzano è stato rimosso, la mia tutela è stata assicurata all’unanimità dalla Regione Lombardia (con alzata di mano di alcuni che veramente sono da discutere e non tralasciare) e convenientemente Strano Materia ha una nuova collocazione. Sarebbe meglio augurarle un buon lavoro (sempre osservata e pungolata come si deve a tutte le istituzioni) e non tralasciare altri insediati tranquilli nel lodigiano che hanno più di qualcosa da spiegare. E che non mancheranno di ritrovarsi a doverlo fare.

Il cambiamento preconfezionato: Leoluca Orlando sindaco di Palermo

Sarà che la Storia se non si impara si è condannati a riviverla, sarà che tutti parlano di cambiamento e vogliono farci l’ultimo giro possibilmente senza cambiare ma la notizia di Leoluca Orlando che si propone sindaco di Palermo è la sostituzione della politica del cambiamento con la politica cangiante. Che non sono proprio la stessa cosa. E tra il PD che appoggia la giunta Lombardo in Sicilia, Genchi che ne è consulente e un’orda di indagati tra gli eletti, rischierebbe anche di sembrare una buona notizia. Cambiare significa farsi da parte. Almeno a 64 anni dopo avere già dato e già preso. Per favore.

Centoquarantatre

Giornalisti minacciati. Quelli di cui si ha notizia. Quelli che danno le notizie nonostante la macchina sparata sotto casa e le teste di capretto. Se riuscissimo a lasciare perdere gli eroi e tornare nella doverosa normalità da confiscare e riprendersi, se riuscissimo a diluire attenzione e protezione per tutti, avremo già vinto. Perché non servirebbe un’inchiesta per raccontarli ma starebbero tra le cose da fare. Come una lista della spesa sul frigorifero di tutti gli onesti.