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Giulio Cavalli

SIAE chiede, Mantellini risponde.

 Ieri mattina alcuni quotidiani hanno pubblicato una pagina a pagamento della Società Italiana Autori ed Editori in sostegno alla delibera AgCom sulla pirateria online che è stata molto discussa e criticata nelle scorse settimane. La pagina – firmata da moltissimi iscritti – elencava dieci domande più o meno retoriche sulle questioni care alla SIAE: il Post ha chiesto a Massimo Mantellini, esperto di internet, blogger e piuttosto critico sulla delibera AgCom, di rispondere alle domande della SIAE. Risposte chiare, puntuali. E alla fine a perdere è la rete.

Il Titanic che era una rotonda sul mare

“Ora qualcuno dovrà spiegare agli italiani come sia stato possibile, dall’oggi al domani, passare da “La nave va” di Silvio Berlusconi al “Titanic” di Giulio Tremonti. Qualcuno dovrà chiarire a un’opinione pubblica confusa come sia stato possibile precipitare in poche ore dalla leggenda berlusconiana su un’Italia “che è già uscita fuori dalla crisi e l’ha superata molto meglio degli altri”, alla tregenda tremontiana intorno a un Paese che a causa del suo debito pubblico “rischia di divorare il futuro nostro e quello dei nostri figli”, scrive Massimo Giannini su Repubblica. Perché se è vero che la soluzione non può essere sperare nel default (che pagherebbero i soliti noti), il mancato catenaccio  sulla finanziaria da parte delle opposizioni deve essere una boccata di ossigeno del paese ma il definitivo de profundis di questo governo. E l’emendamento che deve passare per primo è la condanna all’oscena irresponsabilità di chi ha tenuto in mare la barca fingendo di avere una rotta per i cittadini e invece, banalmente, stava solo per scappare. Quindi ci si salva e un minuto dopo ci si arresta. In tutti i sensi.

Discarica di Bollate: il nostro ordine del giorno

Sulla cava di Bollate sto tenendo gli occhi da tempo. Ne abbiamo già parlato senza mezzi termini dopo averci messo anche il naso per toccare con mano. La Regione Lombardia ci aveva dato una risposta che ci aveva lasciato più che insoddisfatti e per questo oggi abbiamo preparato l’ordine del giorno che presenteremo durante la prossima seduta. Perché le ombre alimentano la criminalità e hanno concimato questa regione già abbastanza. E perché, anche all’opposizione, possiamo pretendere che sia fatta luce.

ORDINE DEL GIORNO

IL CONSIGLIO REGIONALE DELLA LOMBARDIA

PREMESSO CHE

il 26 luglio 2010 in Regione Lombardia è stata depositata l’interrogazione n.3010, che riferendosi agli arresti della maxi- operazione contro la ‘ndrangheta del 13 luglio 2010 e ad un’intercettazione del boss Vincenzo Mandalari, che indicava l’ex cava Bossi di Bollate come un luogo di scarico di rifiuti tossici, chiedeva di effettuarvi controlli ispettivi;

PRESO ATTO CHE

gli assessori Marcello Raimondi e Romano La Russa avevano sì risposto all’interrogazione ma trascurando la richiesta di conoscere se vi fossero state eventuali indagini sull’impatto inquinante e contaminante della cava;

CONSIDERATO CHE

secondo quanto dichiarato dall’assessore Raimondi l’ex cava Bossi è ancora soggetta ad attività di discarica e deposito;

PRESO ATTO CHE

fino dal 27 luglio 2010 la Polizia provinciale aveva effettuato un sopralluogo, unitamente alla Polizia locale di Bollate, e che dal verbale risulterebbero violazioni in merito alla qualità del materiale stoccato, alla pavimentazione dell’area, alla separazione dei rifiuti e all’accettazione di rifiuti senza il prescritto formulario;

IMPEGNA IL PRESIDENTE E LA GIUNTA REGIONALE

  • a realizzare un protocollo d’intesa tra Regione Lombardia e le Province e in base al quale  Arpa, Asl e Provincia, in qualità di ente responsabile delle autorizzazioni, d’intesa con  i comuni man mano interessati, si impegnano ad effettuare controlli preventivi – e certamente in  caso di denuncia o segnalazione comunque pervenuta alle autorità pubbliche – dei luoghi che si prestano a sversamenti, depositi, scarico di materiali;
  • ad attivarsi perché, durante i suddetti controlli, si verifichino anche le condizioni giuridiche e materiali delle condizioni di lavoro degli addetti;
  • a verificare con il Ministero degli Interni e le Prefetture le modalità con le quali recepire i risultati di questi controlli nell’ambito della costituzione delle cosiddette white/black lists.

 

Milano, 14 luglio 2011

Giulio Cavalli (SEL)

Chiara Cremonesi (SEL)

 

Cimadoro dixit

Parla Cimadoro: “De Magistris è sempre stato uno che ha cantato fuori dal coro, e a me non piacciono questo tipo di figure nel partito”. “Sono convinto che attualmente ci siano le condizioni per stare con il Partito Democratico quando si andrà al voto, tenendosi però lontani dai movimenti di piazza e senza dimenticare la lezione del governo Prodi. Ecco, credo che a queste condizioni anche Casini potrebbe firmare un programma condiviso”. “Noi al nord gli inceneritori ce li siamo fatti da soli, in città. Se Napoli vuole vivere nella continua emergenza a questo punto che si arrangi da sola”. Sipario.

L’unica svolta possibile

Possiamo, per esempio, inaugurare un modo nuovo di parlare con le altre forze di centrosinistra, che passi sempre più attraverso un dialogo pubblico, invece che attraverso riunioni private o telefonate tra segretari. Partendo da Cesano per camminare in tutto il Paese.

Avevano detto niente tasse

E da domani in Lombardia tutti a pagare il ticket. Dai 10 euro in su. Perché la qualità si paga, la Lombardia è eccellente. E quindi, evidentemente, costosissima.

LA PROVINCIA di Varese intervista Giulio Cavalli

La Provincia di Varese

L’intervista: Giulio Cavalli

attore-politico anti mafia

«Piazza blindata per uno spettacolo Che impressione»

LONATE POZZOLO Un giullare che sbeffeggia i mafiosi nei loro territori, perché «di fronte a una piazza che ride la mafia si sgretola». Giulio Cavalli, attore sotto scorta per i suoi spettacoli antimafia, consigliere regionale da poco passato dall’Idv a SeI, era sabato sera nella tana del lupo, a Lonate. Sul palco ha raccontato la mafiopoli lombarda, dalla Bollate di VlIlcenzino Mandalari alla Lonate di Vincenzo Rispoli, il principe nero della ‘ndrangheta varesotta.

Ecco l’intervista fatta all’attore-politica poco prima dell’inizio del monologo.

Come legge gli arresti degli ultimi due anni? Un successo delle forze dell’ ordine o una mafia che cambia i propri vertici?

Non penso che la mafia stia cambiando pelle. Credo che le procure abbiano iniziato a destinare tempo e risorse a questo tema. Le varie operazioni determinano poi un effetto catena, con l’indagine «il Crimine» che sconfina in «Infinito». Penso anche che l’informazione abbia un ruolo importante, assieme al coinvolgimento e all’impegno della società civile. C’è una maggiore attenzione da parte della società civile.

Qual è il senso di essere in piazza a Lonate?

Questa è una dimostrazione della forza del teatro, che riesce ad andare sui territori. Il mio lavoro, però, ha senso solo se è elemento di un lavoro collettivo. Certo, fa colpo vedere una piazza così militarizzata per uno spettacolo teatrale.

In consiglio regionale ha proposto l’istituzione di una commissione regionale antimafia. Pensa sia un risultato raggiungibile?

Già il fatto di essere riusciti a portare il tema della Mafia in consiglio regionale è stata una grande vittoria. Penso che la legge sull’educazione alla legalità all’interno delle scuole lombarde, approvata lo scorso febbraio, sia una buona legge. La scelta di Giuliano Pisapia di istituire una commissione antimafia a Milano ci darà una grandissima mano. Difficilmente il presidente Formigoni potrà fare a meno di creare la commissione anche a livello regionale.

Cavalli, parla anche del progetto di legge «interventi regionali per la prevenzione e il contrasto della criminalità»?

Sì, si tratta di un provvedimento che fissa punti innovativi per quanto riguarda l’usura, l’assistenza alle vittime ed altri aspetti di fondamentale importanza.

Lo spettacolo inizia. Dopo Gela, Corleone, Plati, Buccinasco, tocca a Lonate Pozzolo.

T.Sco.

Data 14-07 -2011

Pagina 43

Sono soddisfazioni

Non dimentichiamoci che l’Italia è il paese di Stefano Cucchi. Dotarci dunque del garante dei diritti dei detenuti in Puglia è un passo minimo, indispensabile ed essenziale per monitorare le nostre carceri. Quelle pugliesi sono al top del sovraffollamento. Ma c’è di più. Vorremmo che cambiassimo la logica perché in Italia in questi anni si sono riempite le carceri aumentando le pene per i reati legati alla devianza e alla povertà mentre si sono depenalizzati i reati dei gangster con i colletti bianchi. In altre parole si è depenalizzato il crimine dei ricchi e si è sovrapenalizzato il crimine dei poveri per cui la povertà va in galera e la ricchezza nei palazzi del potere. Il comunicato esteso di Nichi qui.