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Giulio Cavalli

Senza polemica

Oggi pomeriggio scrivevo questo post e poche ore dopo Antonio diceva: e io non ci sto più a sentir dire ogni volta che si parla dell’opposizione “la sinistra”. L’opposizione a questo governo è fatta non solo dalla sinistra. E’ fatta da forze politiche che mettono insieme e devono mettere insieme con grande responsabilità la solidarietà, della sinistra, la difesa delle fasce più deboli, della sinistra, la legalità della destra sociale, la capacità di mettere insieme solidarietà e libero mercato in modo che anche la meritocrazia sia un valore e non diventi mero assistenzialismo. Per il certificato di abitabilità oggi mancherebbero le altezze.

Convergenze e e(mozione)

Susanna Camusso presenta le proposte della CGIL per la riforma fiscale e tra le altre cose dice che tagliare i costi della politica sarebbe un segnale importante. “Tornare a un regime pensionistico normale e abolire i vitalizi – questa la ricetta -, per introdurre più equità nel trattamento previdenziale dei cittadini. Serve un adeguamento delle retribuzioni: anche qui con la giusta misura, non bisogna essere ricchi per diventare amministratori del paese”. E nell’ultima frase sta tutto il senso di uguaglianza che spinge e passa per la mozione giusto di poche ore fa. Senza populismo e facile demagogie ma con un contenuto politico vero: provare a scalfire i vertiginosi dislivelli che drogano questo paese. O forse anche lei ha copiato chi ha copiato chi.

I verbi al futuro

Ben altro infatti è il sonno che ci tormenta. Il sonno della passione. Non che la ragione saltelli garrula nelle teste di certi mostri, che si nutrono ormai soltanto di luoghi comuni. Ma la ragione è la macchina: viene dopo. Prima ci vuole la benzina per metterla in moto. E la benzina è la passione, quell’energia del cuore che sa coniugare i verbi al futuro. Massimo Gramellini disegna un futuro credibile: avere il coraggio, la capacità e l’onestà di coniugare i verbi al futuro.

Il compromesso corrotto per combattere la corruzione

Ce lo racconta Liana Milella: sullo sbiadito ddl anticorruzione si arriva al compromesso, tra Pdl, Pd e Idv (è contro l’Udc), di affidare il compito di vigilare sulla corruzione in Italia, facendo piani e riferendo al Parlamento, a una rivisitata e ampliata Civit, fantasmatica “Commissione indipendente per la valutazione, la trasparenza, l’integrità delle amministrazioni pubbliche”. Chi è il presidente della Civit? L’ex toga di Unicost Antonio Martone, avvocato generale in Cassazione e un passato da presidente dell’Anm,  che il 29 luglio 2010 ha dovuto lasciare la magistratura, prima che fosse il Csm a intervenire, perché era finito nell’inchiesta sulla P3. Del resto il miglior ideatori di antifurti è sempre stato il ladro, devono aver pensato.

La ‘ndrangheta condannata da Dio

“La ‘ndrangheta non è cultura calabrese. La ‘ndrangheta è ignoranza. La ‘ndrangheta è sottosviluppo. La ‘ndrangheta è sofferenza. La ‘ndrangheta è male, nel senso morale e cristiano del termine.” Le parole sono di don Tonino Vattiata. Prete ed esponente di Libera a Vibo Valentia. Loro gli hanno bruciato l’auto, lui ha risposto con l’arma della parola. A vederlo da qui hai vinto tu, don Tonino.

Io non sono oltre le ideologie

Io sono di sinistra. Della sinistra che sta nell’idea che preserva il suolo, l’ambiente, l’acqua e l’aria come bene comune. Che crede nell’impegno dell’uguaglianza: uguaglianza di possibilità, uguaglianza sociale e uguaglianza nei diritti e nei doveri. Della sinistra che trova inaccettabile questo paese come laboratorio del totalitarismo moderno. Che crede nel valore della laicità e vigila sulla libera professione delle fedi, che coltiva la ricchezza delle differenze, che pretende dignità nel lavoro, che crede nelle leggi come opportunità di convivenza e di tutela, che condanna lo sfruttamento e il mercimonio e che ha una storia di persone e di valori. Così, tanto per chiarire.

Fatevi una telefonata

Si parla del ponte tra Castelvetro e Cremona, Luigi (De Magistris) in Europa ha presentato diverse interrogazioni e ha preso posizione con i comitati che ne raccontano l’inutilità, Sabrina Freda (consigliera regionale idv) in Regione ha votato a favore. Per favore, sentitevi. Ne guadagnamo tutti.

Mozione per eliminare il vitalizio e l’indennità di fine mandato in Regione Lombardia

MOZIONE

IL CONSIGLIO REGIONALE DELLA LOMBARDIA

PREMESSO CHE

l’indennità dei consiglieri di Regione Lombardia è determinata in base all’art.2 della l.r.17/1996, è corrisposta per dodici mensilità e l’importo mensile è pari a 3.466,38 euro, al netto della ritenuta previdenziale di 2.369,99 euro e fiscale di 3.643,58 euro;

PREMESSO INOLTRE CHE

la predetta indennità è calcolata in funzione dell’indennità mensile spettante ai membri del Parlamento e della popolazione (numero di abitanti) della Regione Lombardia e, di conseguenza, è molto più consistente di quella corrisposta dalle altre regioni;

CONSIDERATO CHE

ai sensi degli artt.3, 4 della l.r. 17/1996 è erogata la diaria a titolo di rimborso spese per la presenza, che consiste nell’erogazione di 2.602,08 euro mensili;

CONSIDERATO INOLTRE CHE

è previsto anche un rimborso spese forfettario (art.5 l.r. 17/1996), erogato in base alla distanza da Milano al luogo di residenza del Consigliere, che va da un minimo di euro 238,14 ad un massimo di euro 1.905,12;

ATTESO CHE

è previsto dall’art.6 della legge regionale citata un rimborso spese forfettario per missioni nel territorio regionale che ammonta ad euro 3.525,12;

ATTESO INOLTRE CHE

l’art.6 della l.r. 17/1996 prevede un rimborso spese per missioni in Italia o presso l’Unione Europea su presentazione dei documenti di spesa e non può superare ogni anno l’equivalente di undici viaggi aerei a/r Milano- Roma;

CONSTATATO CHE

a fronte di una trattenuta sull’indennità di funzione del 25% (2.369,99 euro mensili) il Consigliere, cessato dal mandato, riceve un’indennità di fine mandato nella misura dell’ultima indennità annuale di funzione percepita per ogni legislatura e un assegno vitalizio mensile al compimento del 60° anno di età ex artt. 2, 3 della legge regionale 20 marzo 1995, n.12;

VISTA

la situazione lavorativa attuale, la difficoltà ad accumulare diritti previdenziali, il basso livello medio dei redditi su scala nazionale, la dilagante diffusione del lavoro precario e i 40 anni richiesti per maturare la pensione ad un qualunque lavoratore, che si pone in netta contrapposizione al trattamento di indennità e pensionistico dei Consiglieri di Regione Lombardia;

IMPEGNA IL PRESIDENTE DELLA GIUNTA REGIONALE DELLA LOMBARDIA, ROBERTO FORMIGONI, LA GIUNTA REGIONALE LOMBARDA NONCHÈ IL CONSIGLIO REGIONALE LOMBARDO

ad attivarsi per ridurre i compensi dei consiglieri regionali, eliminare completamente il vitalizio spettante ad ogni consigliere, l’indennità di fine mandato e ridurre e regolamentare le spese per gli spostamenti e per le missioni.

Milano, 21 Giugno 2011

Giulio Cavalli (IDV)

Gabriele Sola (IDV)