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Giulio Cavalli

Ancora su Green Hill: altra risposta dell’assessore

In seguito all’interrogazione n.3047 del 18 gennaio 2011 proposta dal gruppo Italia dei Valori oggi, 21 febbraio 2011, l’assessore alla sanità Luciano Bresciani ha risposto in Commissione III.

Abbiamo contestato un contrasto normativo tra la legge regionale n.33/2009, testo unico in materia di sanità, e la legge nazionale n.2/2008, in particolare, il relativo regolamento regionale in materia di lotta al randagismo e alla tutela degli animali d’affezione. Inoltre, abbiamo chiesto alla Giunta di porre in atto tutti gli strumenti più idonei al fine di una chiusura definitiva di Green Hill.

L’assessore sostiene che Regione Lombardia non ha alcun potere di chiudere l’allevamento di Montichiari, poiché la competenza è del Ministero della salute. Inoltre, il contrasto normativo è solo apparente poiché la legge regionale e quella nazionale hanno due ambiti di applicazione differenti e la prima non si occupa degli animali d’allevamento, bensì solo di quelli d’affezione. Alla luce di questo chiarimento, Bresciani afferma che non è possibile eccepire un contrasto tra norme che, comunque, prediligerebbe l’applicazione della legge nazionale secondo la normale gerarchia delle fonti di diritto.

L’assessore sostiene, inoltre, di essere d’accordo con la possibilità di disciplinare normativamente l’allevamento di Green Hill ma di dover attendere il consenso del Ministero per non invadere competenze altrui.

Infine Bresciani sottolinea la differenza tra vivisezione e sperimentazione e dichiara che per le sperimentazioni neurologiche la prima pratica risulta necessaria, affermazione sulla quale mi permetto di dissentire.

Mi sembra, però, che anche la Giunta lombarda abbia manifestato la volontà di chiudere l’allevamento di Montichiari. Mi auguro che l’attesa delega da parte del Ministero della Salute possa pervenire il prima possibile e che l’assessore possa finalmente avere le competenze per controllare, ispezionare e serrare le porte di una macelleria che, per troppo tempo, ha ucciso e vivisezionato centinaia di cani.

Consiglio Regionale: sì bipartisan a mozione PDL per scorta Cavalli

ANSA- La scorta al consigliere regionale Idv e attore “anti-mafia” Giulio Cavalli deve essere garantita. Lo chiede l’aula lombarda che questo pomeriggio ha approvato all’unanimita’ una mozione del Pdl presentata dal consigliere Giorgio Puricelli e poi sottoscritta da altri gruppi, con la quale si invita il presidente del consiglio regionale Davide Boni “a sensibilizzare la Prefettura di Lodi attraverso il Ministero dell’Interno, affinche’ siano ulteriormente approfondite le condizioni inerenti alla sicurezza del consigliere”. “Un’iniziativa – ha spiegato Puricelli – che non e’ in alcun modo una critica nei confronti delle nostre forze dell’ordine e del Ministero, ma che vuole permettere al nostro collega di continuare la sua attivita’ politica in sicurezza. Il Consiglio regionale deve far vedere di essere a sostegno di chi si espone per la lotta alla mafia”. “Prendo questa mozione come un atto di cui non posso che essere grato – ha detto Cavalli – ma non e’ un’apertura di credito verso nessuno”. Il consigliere Idv ha poi sottolineato di “continuare a credere nelle istituzioni” ma di “non avere assolutamente fiducia nella figura del prefetto di Lodi”.


Mantenere le promesse: dopo la legge-legalità, il consumo di suolo

Mentre proseguono i lavori per vigilare l’attuazione della recente legge sull’educazione alla legalità licenziata dal Consiglio pochi giorni fa, tra i punti fondamentali affrontati durante la campagna elettorale c’è il progetto di legge (di iniziativa popolare) presentato da Legambiente Lombardia per normare il contenimento del consumo di suolo e la disciplina della compensazione ecologica preventiva. La legge si propone di limitare il consumo di suolo, riqualificare i suoli non edificati, dare primato alla formazione di natura e paesaggio, compensazione ecologica preventiva, promuovere un’urbanizzazione sostenibile e responsabile: obbiettivi che nella Regione regina della cementificazione sembrerebbero utopia.

Eppure c’è una buona notizia. Piccola ma che accende un lume e intanto pone la questione in termini politici. Elaborare una legge bipartisan che raccolga norme per il contenimento del suolo e fissi regole di mitigazione ambientale per le nuove attivita’ di edificazione è l’orizzonte di lavoro del gruppo tecnico nato all’interno della commissione Territorio e che si riunira’, per la prima volta, giovedi’ prossimo. Un comitato ristretto che ricalca le modalità di lavoro per la “legge-legalità” e che vede al proprio interno un rappresentante per ogni partito (e di cui, ovviamente, faccio parte anch’io) per velocizzare il percorso di analisi e di costruzione.

Un primo passo.

Per approfondire http://it.wikipedia.org/wiki/Consumo_di_suolo

Per dire no all’autostrada nel Parco agricolo Sud

Domani sarò alla manifestazione indetta da Legambiente contro l’ennesimo progetto di ingorgo irrisolto lombardo. Intanto è già pronta la nostra mozione:
NO ALLA NUOVA AUTOSTRADA NEL PARCO AGRICOLO SUD MILANO

 

 Martedì al Pirellone verrà presentato, con 5 mesi di ritardo, il progetto definitivo della tangenziale Est Esterna di Milano (TEM): 32 km di autostrada a tre corsie nel cuore del Parco Agricolo Sud Milano, a cui si aggiungono 40 km di nuove viabilità complementari. 

Una autostrada dai costi proibitivi – oltre 53 milioni a km, per un totale di 1700 milioni di euro – che, per essere pagati, avranno bisogno di un traffico di almeno 70.000 veicoli paganti al giorno. Un’autostrada che, dunque, dovrà generare nuovo traffico, con tutto quello che ne consegue in termini di emissioni, inquinamento, rumore, congestione da traffico sul resto della rete stradale, con costi e danni a carico di tutti i cittadini. 

Un’autostrada che, nonostante queste esorbitanti previsioni di traffico, deve implorare un aiutino dalle casse vuote dello Stato, perchè il piano finanziario ha un buco di 100 milioni di euro, che comporterà tagli alle poche misure di compensazione e mitigazione richieste dai comuni attraversati dall’opera. 

Un’autostrada che i comuni e le province direttamente interessate hanno dovuto subire, in cambio della promessa di contropartite per la mobilità pubblica dei pendolari che si troveranno bloccati nel traffico impazzito: promesse NON MANTENUTE, perchè non ci sono nè soldi, nè progetti, nè garanzie per realizzare il prolungamento Cologno-Vimercate della M2, nè per quello San Donato – Paullo della M3. 

Un’autostrada che NON E’ una alternativa alla tangenziale est attuale, che resterà imbottigliata come ora, perchè gli studi di traffico certificano che meno del 7% del traffico attuale della tangenziale est si sposterà sulla nuova tangenziale. 

Un’autostrada che dilanierà la campagna e colpirà a morte decine di aziende agricole che da secoli coltivano la fertilissima terra dell’est milanese. 

SONO TUTTI D’ACCORDO? NOI NO! 

CHIEDIAMO CHE LA LOMBARDIA SI DIA ALTRE PRIORITA’ PER LA MOBILITA’ DI PASSEGGERI E MERCI 

CHIEDIAMO AI SINDACI DELL’EST MILANESE DI DISDIRE L’ACCORDO TRUFFA, FIRMATO IN CAMBIO DI PROMESSE NON MANTENUTE 

CHIEDIAMO CHE LA LOMBARDIA INVESTA IN MOBILITA’ COLLETTIVA, NUOVI TRENI, PIU’ SERVIZI, PIU’ FERROVIE E METROPOLITANE 

FACCIAMOLO SAPERE ALL’ASSESSORE CATTANEO E ALL’AMMINISTRATORE DELEGATO DI TEM TERRAGNI: 

SE LE FACCIANO LORO LE INALAZIONI CON I TUBI DI SCARICO DEI TIR 

NOI DICIAMO DI NO ALL’INCUBO AUTOSTRADALE PER LA LOMBARDIA: 

DI SMOG E TRAFFICO CI BASTA QUELLO CHE ABBIAMO, NON NE VOGLIAMO DI PIU’! 

TROVIAMOCI MARTEDI’ MATTINA, 15 FEBBRAIO ALLE ORE 10.30 DAVANTI AL PALAZZO PIRELLI IN VIA FILZI, CON STRISCIONI E CARTELLI CONTRO LA TEM, PER IL PARCO SUD E PER LE METROPOLITANE 

Domani: Cavalli, Pisapia, Cremonesi, Garuti (e altri) su Milano e i giovani

Il 15 febbraio alle ore 21 alla Casa della Cultura in via Borgona 5 a Milano ci ritroviamo per porre delle domande (e ascoltare le risposte) su Milano e il suo rapporto con i giovani. Saremo in tanti, se volete vi aspettiamo.

I Giovani a Milano: che possibilità abbiamo? Che ruolo vogliamo giocarci?

…Servizi di studio e biblioteche inadeguate per una città come la nostra ed alla nostra domanda;

Mancanza totale di veri luoghi di svago e divertimento notturni e diurni;

Totale indifferenza alle nostre idee e proposte;

Costo esorbitante degli affitti e quindi impossibilità di “uscire di casa” presto, quando già vorremmo farlo;

Lobbies soffocanti in università e nel mondo del lavoro [C.L., Compagnia delle Opere, ecc.]

Trasporti pubblici insufficienti e molto limitanti specie la sera [no metropolitana, pochissimi autobus presenti ed attese infinite!]

..e tu cosa ne pensi? Come vivi la nostra, la tua Milano? Come la vorresti invece?

Vogliamo discuterne partendo dalle nostre dirette esperienze di ragazzi studenti, lavoratori, donne, uomini con le nostre esigenze spesso malsoddisfatte, tutti insieme martedì 15 febbraio alla Casa della Cultura [Via Borgogna, 5 – MM1 San Babila] insieme a personaggi importanti per la vita sociale e politica della città:

Giuliano PISAPIA, Giulio CAVALLI, Jole GARUTI, Pippo CIVATI e Chiara CREMONESI.

Il tutto sarà moderato da Luca RAGONE, ragazzo di 26 anni Consigliere di Zona a Milano.

Legge legalità: una promessa mantenuta. Nonostante tutto.

In campagna elettorale ci era capitato spesso di parlare dell’importanza di una legge che legittimasse il lavoro dei tanti che da anni nelle scuole portano i propri progetti di educazione alla legalità e alla Costituzione. Avevo promesso (e, soprattutto mi ero promesso) di portare avanti il progetto che nella scorsa Legislatura già Marco Cipriano aveva provato a trasformare in Legge. Per questo il PDL sull’educazione alla legalità è stato uno dei primi atti che ho depositato appena arrivato in Regione (praticamente in contemporanea con Chiara Cremonesi di SEL). Il lavoro in Commissione è stato (come sempre) un lavoro di mediazione che ha comunque mantenuto i punti cardine del progetto: la giornata del 21 marzo organizzata da Libera in ricordo delle vittime di mafia e l’importanza di seminare lo spirito di legalità partendo dalle scuole (come da anni associazioni sul territorio nazionale continuano a fare). Certo questo “annacquamento” tra bullismo e altro mi lascia un po’ perplesso, ma questo è il primo passo (obbligatorio) per costruire altro: oggi in un’Istituzione lombarda si riconosce il bisogno di combattere le mafie del territorio.

Dispiace un po’ come sia andata in Aula (l’Assessore La Russa ha proposto e poi ritirato un emendamento che chiedeva di estromettere dai progetti associazioni politicizzate e ha citato Libera come esempio di associazionismo di propaganda elettorale) e dispiace tutto questo superficiale e ignorante tran tran che sui giornali parla di legge – Bossi jr. I disegni di legge sono di IDV e SEL, tutti i partiti hanno lavorato per migliorarlo secondo i propri modi e Renzo Bossi è stato il relatore (scelto dalla maggioranza) che ha seguito il cammino della legge e l’ha portata in aula.

In parole povere è come complimentarsi con il cameriere per come ha cucinato bene il pollo, dimenticandosi del cuoco.

(la legge la trovate qui)

Novità sul Lambro e gli olii

Il vergognoso disastro ambientale che ha colpito qualche mese fa il fiume Lambro comincia a vedere galleggiare delle risposte. Ne abbiamo fatto una battaglia in Regione e oggi la Procura comincia a disegnare un quadro inquietante. Ecco l’articolo del Corriere di oggi:

MILANO – Non l’avvertimento della ‘ndrangheta, il sabotaggio della concorrenza, la vendetta di un dipendente. Ci sono due indagati nell’inchiesta sui veleni nel Lambro e nel Po, 2.600 tonnellate stimate di idrocarburi finite nella notte tra il 23 e il 24 febbraio scorso prima nell’affluente poi nel Grande Fiume. Un disastro ambientale, per giorni in mondovisione, causato da uno sversamento nella Lombarda Petroli, a Villasanta. Gli indagati sono Giuseppe e Rinaldo Tagliabue, 54 e 49 anni, gli stessi proprietari della società. I petrolieri. L’accusa: sottrazione all’accertamento o al pagamento dell’accisa sugli oli minerali. Ma attenzione: non è solo cosa di evasione. Partendo da qui si potrebbe chiudere il caso, con il reato di disastro ambientale. Senza dover andar lontano. Nel senso di luoghi e anche di persone.

AMMANCHI E INTERROGATORI – Da raffineria con 300 operai, la Lombarda Petroli si era trasformata in centro di stoccaggio con una decina di dipendenti. Eppure non c’era stato totale ridimensionamento. Continuavano a entrare enormi quantità tenute in deposito per conto terzi. Carburante, oli industriali. Le quantità, a detta degli accertamenti, non trovavano corrispondenza nei registri contabili e soprattutto nelle tasse versate. Si ipotizza che in quel febbraio controlli dell’Agenzia delle dogane avrebbero potuto comportare milioni di euro di multe e conseguenze penali. Le pm di Monza, Emma Gambardella e Donata Costa, condurranno altri interrogatori. I carabinieri di Monza e del Nucleo operativo ecologico hanno depositato i risultati di un intenso anno di indagini. Sarà la Procura a valutare ulteriori provvedimenti nei confronti dei Tagliabue. Secondo la ricostruzione, avrebbero favorito lo sversamento. Forse servendosi di qualche operaio. La fuoriuscita, se non provocata da un guasto, necessita di numerose manovre in sequenza. Difficile improvvisare.

GLI ONASSIS BRIANZOLI – Dopo un ricco passato (i Tagliabue sono chiamati «gli Onassis della Brianza»), l’azienda era in dismissione. Su buona parte dei terreni dovrebbe sorgere una zona residenziale costruita dal gruppo Addamiano. Scherzo dei nomi: la – costosa bonifica permettendo – nuova area si chiamerà Ecocity. Giuseppe Tagliabue era stato già indagato per aver violato la normativa Seveso che consente di stoccare un massimo di 2.500 tonnellate di materiale inquinante.

La marea nera era arrivata all’Adriatico. C’erano stati errori ed eccessive, a detta degli ambientalisti, rassicurazioni dalle istituzioni. Gli errori: ritardi nei soccorsi (sversamento alle 2.30, segnalazione alla sala operativa della Protezione civile regionale alle 10.25). Le rassicurazioni: il grosso delle tonnellate era stato recuperato, dunque i danni per l’ambiente erano stati contenuti. Vero o falso?

GOMORRA E PARLAMENTO – Renato Vismara, docente di Ingegneria sanitaria ambientale al Politecnico, aveva subito detto: «Dei veleni alcuni viaggiano in superficie e possono essere fermati; altri viaggiano sott’acqua e non c’è niente da fare». Quale quantità di idrocarburi è rimasta ancorata? Quale si è depositata sugli argini? In questi mesi i Tagliabue, difesi dall’avvocato Giuseppe Bana, si sono professati innocenti. Semmai, in questa storia, hanno detto di essere soltanto vittime. Qualcuno ha evocato una Gomorra nostrana, in un territorio, tra Milano e Monza, infestato di discariche abusive. Di questo chiederanno conto, stamane, i membri della Commissione parlamentare (presidente Gaetano Pecorella) sulle attività illecite nel ciclo dei rifiuti. In programma audizioni. A cominciare dalla Procura brianzola.

Federico Berni e Andrea Galli

08 febbraio 2011

http://milano.corriere.it/milano/notizie/cronaca/11_febbraio_8/lambro-onda-nera-due-indagati-lombarda-petroli-villasanta-181421369560.shtml

Ma io difendo il Popolo Viola

Oggi sono stato ad Arcore. Nonostante tutto. Nonostante il periodo veramente poco felice per qualsiasi cosa che abbia lontanamente la forma di un incontro pubblico. Sono stato ad Arcore perché come spesso mi succede nelle manifestazioni del Popolo Viola mi sento a casa, e se non a casa comunque molto comodo. Perché i Viola sono fondamentalmente la gente: chi più incazzato, chi meno, chi con grandi capacità oratorie e chi con la parolaccia in bocca per lo sdegno. Sono stato ad Arcore perché alle manifestazioni dei Viola i politici non parlano. Ascoltano. Come nei paesi civili in cui lo sdegno viene esercitato per diventare uno stimolo delle prossime azioni istituzionali (anche se poi si intrufola qualche futuro candidato con decenni di politica alle spalle che sfrutta il periodo di vuoto istituzionale…). Sono stato ad Arcore perché non c’erano prodotti di marketing editoriali: figli delle sigle presunte ribelli che rispondono alle stesse logiche di chi abbiamo contestato, con la differenza che perdono da decenni. Sono stato ad Arcore perché non c’erano divi: migliaia di disoccupati, studenti disillusi, gente non avvezza alla prostituzione (prostituzione da dietro o prostituzione intellettuale non importa). Sono stato ad Arcore dove si riconoscevano benissimo quei pochi che vorrebbero incanalare il dissenso nei binari della spettacolarizzazione come nelle peggiori famiglie berlusconiane. E ho visto la gente. Il popolo, si sarebbe chiamato qualche anno fa. Spettinato, sudato, incazzato e con un culto per l’informazione civile: quella obbligatoria secondo la Costituzione.
Poi ho visto un gruppetto diventare scheggia. Una scheggia che indipendentemente e autonomamente ha deciso di usare altri modi rispetto al tragico sorriso di chi racconta un Paese in cui puttanieri si sono sostituiti agli statisti. Ed ero sicuro che non solo i nemici ma anche (e soprattutto) i falsi amici più moderati avrebbero usato quel manipolo per raccontare una manifestazione “maleducata”.
C’è qualcuno che si ostina a pretendere una ribellione composta per non rompere gli equilibri come se il problema fosse una persona e non un modo. C’è qualcuno che crede di salire sui monti della nuova resistenza insieme a Fini e Casini imparando la parte del partigiano e aspettando solo qualche adolescente con una birra di troppo in corpo per gridare allo scandalo istituzionale.
Ho sempre temuto più le vestali icone della democrazia e gli amici falsi cortesi rispetto ad un nemico chiaro e dichiarato. Per questo sono stato ad Arcore e stasera più di ieri sono con quella gente in piazza. Che si chiami Popolo Viola o gente. L’importante è che sia lontana dalla prostituzione della bicamerale.

Aderisco e partecipo: 6 febbraio ad Arcore per le dimissioni di Berlusconi

Aderisco e partecipo domenica 6 febbraio ad Arcore per la manifestazione che chiede le dimissioni di Berlusconi. Perché è la società civile che si muove, senza palchi e palchetti e marchi editoriali. Perché è la gente. La gente che non riesce a lavorare, che paga la sfiducia nella quarta settimana del mese. E’ la gente che vuole confiscare a questo governo il proprio futuro.

MISSIONE ARCORE

MANIFESTAZIONE NAZIONALE PER CHIEDERE LE DIMISSIONI
DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO SILVIO BERLUSCONI

Il Popolo Viola Milano in collaborazione con la Rete Viola Gruppi Locali si mobilita per dare sfogo alle voci di protesta dei Cittadini Italiani che lamentano ormai da anni l’emergenza democratica che il Paese sta affrontando a causa delle vicende giudiziarie e personali del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.
L’emergenza democratica si è concretizzata, e continua tuttora, con la mancata attuazione da parte dell’attuale esecutivo di Riforme ed azioni concrete per contrastare la crisi economica. L’Italia è agli ultimi posti per l’occupazione e la crescita mentre rimane al vertice delle classifiche per disoccupazione, debito pubblico e corruzione.
Aggravante della situazione socio-economica è la condizione impietosa a cui sono ridotti i Cittadini Italiani ad assistere quotidianamente all’abuso sistematico, da parte del Presidente del Consiglio, dei mezzi di comunicazione di massa a meri fini propagandistici per attaccare chiunque gli chieda conto delle inchieste per le quali è indagato che emergono dagli Atti della Procura della Repubblica di Milano, invece di presentarsi ai Pubblici Ministeri come un normale Cittadino per dimostrare la sua estraneità ai gravissimi reati contestati; Prostituzione Minorile e Concussione ai danni dei Funzionari della Questura di Milano.

Questo è l’ultimo di una serie di scandali che coinvolgono Silvio Berlusconi ma che troppo spesso vengono messi in secondo piano opacizzati dai gossip come il “bunga bunga”; ad esempio i discutibili rapporti personali intercorsi con il deceduto “stalliere” Vittorio Mangano (definito “eroe” ma esponente di spicco della mafia e pluri-omicida), oppure il patto di ferro che lo lega al Senatore Marcello Dell’Utri (braccio destro e co-fondatore di Forza Italia – condannato a 7 anni in Appello per concorso esterno in Associazione mafiosa) e a Nicola Cosentino (coordinatore PdL in Campania e sul quale pende una richiesta d’arresto per camorra respinta dai partiti della maggioranza PdL e Lega Nord in Parlamento), oppure i continui attestati di amicizia all’ex ministro Cesare Previti (condannato in via definitiva e interdetto dai pubblici uffici).
Non si dimenticano né si sottovalutano le insistenti dichiarazioni di collaboratori di giustizia che chiamano in causa il Presidente del Consiglio quale referente politico verso il quale convogliare il consenso elettorale nel periodo di pax militare successivo alle stragi del 1992-’93.

Il Popolo Viola di Milano e la Rete Viola Gruppi Locali, insieme alla Società Civile che condivide il presente Appello, chiedono quindi le immediate dimissioni del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi secondo i dettami, ampiamente compromessi, dell’Art. 54 della Costituzione Italiana che prescrive:

“i Cittadini cui sono affidate Funzioni Pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla Legge”,

Con regolare preavviso alla Questura ma fatte salve le indicazioni da parte delle Autorità preposte alla Vigilanza sull’Ordine Pubblico (che verrano comunicate in tempo reale) tutte le forze democratiche del Paese, ovvero la Società Civile, le Associazioni, i Comitati, i Movimenti, che hanno ancora la forza di indignarsi per recuperare il senso dell’Etica e della Morale Pubblica sancite dalla Costituzione, sono invitati a mobilitarsi per

ARCORE
(provincia di monza e brianza)

DOMENICA 6 FEBBRAIO 2011

VIA MONTE ROSA – AREA ROVAGNATI

Adesioni ed info trasporti:

manifestazione.arcore@gmail.com

Riferimenti Organizzativi e Rete Viola Gruppi Locali:

Federico Ferme Popolo Viola Milano tel. 339 7427980
federicoferme@tiscali.it
Samuela Bellini Popolo Viola Brescia tel. 333 4735112
samuela.bellini@hotmail.it
Simonetta Zandiri Resistenza Viola Piemonte tel. 348 2717842 simonetta.zandiri@me.com
Isabella Occhi Popolo Viola Modena tel. 335 8371427
i.occhi@yahoo.it
Christian Di Chiara Popolo Viola Modena tel. 392 5604810
chdichi@tin.it
Ludovica Pizzetti Popolo Viola Milano
Mariarca Orta Popolo Viola Milano
Riccardo Lazzarini Popolo Viola Milano
Silvia Rovelli Popolo Viola Pavia
Giuseppe Cassata Popolo Viola Milano
Rosita Macrì Popolo Viola Milano
Marina Varriano Popolo Viola Milano
Tony Troia Popolo Viola Palermo

Mettere (in) ordine i fatti: Asl, Lodi, Pezzano e tutela

Per chiarezza di informazione e nient’altro. Lasciando fuori (per ora) le opinioni:

– il 18 gennaio presento (con l’appoggio fondamentale di PD, SEL, UDC e naturalmente IDV) una mozione che chiede di rimuovere Pietrogino Pezzano dall’ASL di Milano 1. Pezzano compare nelle carte della maxi inchiesta INFINITO che sradica centinaia di uomini di ‘ndrangheta in Lombardia. Pezzano viene descritto in rapporti con il boss pavese Pino Neri e alcune fotografie lo ritraevano assieme a boss mafiosi della Brianza del calibro di Saverio Moscato e Candeloro Polimeno. La mozione non passa per un soffio raccogliendo voti anche dalla maggioranza.

– la sera del 18 gennaio vengo informato dal Prefetto di Lodi Peg Strano che la mia tutela viene revocata perché “non più esposto”.

– il 19 gennaio (in modo assolutamente bipartisan) vengono chieste spiegazioni sulla revoca della mia tutela che viene definita “inopportuna”. La Presidenza del Consiglio Regionale della Lombardia si mette in moto per manifestare il proprio dissenso.

– il 20 gennaio mi viene comunicato che dagli uffici dell’UCIS di Roma è stata decisa la sospensione della revoca: in poche parole, continuo ad essere tutelato su decisione del governo.

– Il 27 gennaio Pietrogino Pezzano (proprio lui, quello che riteniamo inaccettabilmente inopportuno alla guida di un’ASL) nomina il nuovo direttore sanitario: Giovanni Materia. Marito del Prefetto di Lodi Peg Strano.

– il 1 febbraio Antonio Di Pietro (IDV), Vinicio Peluffo (PD) presentano interrogazioni urgenti che chiedono conto della strana tempistica degli eventi e circa Giovanni Materia, su cui pende una richiesta di rinvio a giudizio della Dda per un concorso pilotato al Policlinico di Messina o che nelle migliori delle ipotesi e’ stato imputato”. Lo afferma in una nota il deputato del Partito democratico, Vinicio Peluffo, primo firmatario di un’interpellanza urgente al ministro dell’Interno Roberto Maroni sugli organi direttivi dell’Asl Milano 1, depositata questa mattina e sottoscritta da tutti i deputati lombardi del Pd.

– sempre il 1 febbraio il dottor Giovanni Materia ha formalmente comunicato le sue dimissioni dall’incarico di Direttore sanitario dell’Asl Milano 1 (Legnano). Lo ha annunciato in una nota la Regione Lombardia. Materia è stato rinviato a giudizio.

Questi i fatti. Prossimamente le opinioni.