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Giulio Cavalli

A Busto Arsizio il boss te lo ritrovi in teatro

cosimo-modugno-522347.610x431Dicono che il bar del Teatro Sociale di Busto Arsizio ultimamente avesse assunto le fattezze di una friggitoria. Niente di personale contro le friggitorie ma immaginate un luogo pensato come elegante disimpegno del foyer di un teatro inaugurato nel 1891 trasformarsi in una rosticceria.

Del resto viene difficile pensare che possa avere qualsiasi abitudine al bello uno come Cosimo Modugno che, sotto le mentite spoglie del bravo maritino un po’ unto che aiuta la moglie (era lei a risultare titolare dell’attività acquistata nel dicembre del 2015), è la stessa persona che aveva cercato di ammazzare Vincenzo Corallo e Domenico Leovino, colpevoli di avere pensato di “mettersi” in proprio disconoscendo il boss. Forse Modugno avrà pensato che fosse una buona idea cambiare aria (e così dalla Puglia è arrivato nel profondo nord) anche se non ha perso la vecchia abitudine di tenersi una pistola in tasca (con la matricola abrasa) e qualche proiettile. Cose così, giù al nord.

 

Quel consigliere imbecille che finge (ma davvero?) di avere conosciuto Matteo Messina Denaro

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Ogni tanto la realtà si fa sceneggiatura spinta più di quanto sarebbe lecito inventarsi. Così succede che il consigliere comunale del comune di Castelvetrano (patria della primula rossa di Cosa Nostra Matteo Messina Denaro) Calogero Giambalvo ora neghi di avere conosciuto il boss. Il suo interrogatorio è un pezzo da fotoromanzo:

“Ha mai incontrato Matteo Messina Denaro?”, gli chiese il pubblico ministero Maurizio Agnello. Risposta: “Mai l’ho incontrato”. Quindi millantava? “Sì”. Il giudice Nicola Aiello andò al cuore della questione senza giri di parole: “Scusi ma lei quando parla allora parla così tanto per dire. Secondo lei, a meno che non è pazzo, uno non si mette a dire che conosce Messina Denaro?”. Risposta: “Ha ragione, ha ragione. Io cercavo di vantarmene, ha ragione, perché quel periodo era un periodo brutto”. “Quindi era un motivo di orgoglio conoscere Messina Denaro?”, “Non è un orgoglio, guardi che io ho fatto anche uno statuto contro la mafia”; “A maggior ragione, mi scusi ma se io faccio una attività antimafia, se lei dice io faccio uno statuto contro la mafia, non dico che conosco Messina Denaro”. “Me ne vantavo, mai visto”.

Febbre da stadio. Per Cosa Nostra.

Quando ti arriva una fitta di memoria che non ti aspetti

Che bella Milano quando riesce a respirare così forte da stupirti con un pensiero che spesso ti rimane appeso lontano. Che bello questo muro di via Procaccini:

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Un grande murale firmato dai writer Pao, Ivan, Orticanoodles e Piger sulla parete della Fabbrica del Vapore, in via Procaccini: così Milano rende omaggio al coraggioso sacrificio di Khaled al-Asaad, l’archeologo siriano giustiziato dai miliziani dell’Is lo scorso agosto per essersi rifiutato di consegnare i preziosi reperti nascosti nel sito di Palmira. L’inaugurazione dell’opera è inserita nel programma di eventi organizzati per la Giornata europea dei Giusti, promossa dal Comitato per la Foresta dei Giusti-Gariwo onlus. Al custode di Palmira è già stato dedicato un albero piantato lo scorso novembre al Monte Stella, nel Giardino dei Giusti (testo di Lucia Landoni, foto dalla pagina Facebook Walls of Milano)

Quando scappa una foto

Sala piena. #miopadreinunascatoladascarpe in giro per l’Italia non si ferma più. Oggi a Caserta. via Instagram http://ift.tt/1Tz4r2Q