#GiulioRegeni serve più coraggio della Ragion di Stato
Ne ho scritto qui.
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A Milano sta succedendo che a sinistra del PD (o meglio a sinistra di Sala) si rischia di fare il tonfo. E Sel alla fine decide di rimanere con il manager EXPO. Ne ho scritto nel mio buongiorno per LEFT qui. Oppure basta cliccare sulla foto.
Certo non è la polemica del giorno e non è nemmeno l’origine di tutti i nostri mali ma questa storia dei deputati che si dimenticano di pagare alla cassa mi ricorda quando in teatro avevamo deciso di mettere la macchinetta del caffè con una piccola scatola per raccogliere la moneta. Ognuno, facendosi il caffè, avrebbe dovuto mettere qualcosa come 30 centesimi, se non ricordo male, e alla fine del mese mancava sempre qualcosa. Eppure eravamo in fondo sempre noi, qualche ospite di passaggio, gli stessi che dividevano oneri e onori di quell’avventura. E alla fine eravamo arrivato alla conclusione che devi avercela la predisposizione di essere un responsabile “padre di famiglia.” Niente di che, figurarsi, caratteristica non indispensabile per una comparsa, un macchinista o un attore a cui pagavamo comunque volentieri i centesimi di ammanco. Ma non eravamo il Parlamento, noi. Ecco.
«C’è bisogno di tornare a far parte di questo mondo, a tutti è concessa la possibilità di ricostruire la propria resilienza nei confronti dei propri tormenti. È possibile ritrovare il senso di se stessi e sentirsi nuovamente parte di questa vita. Oggi, sono in grado di apprezzare la vita, non solo dimostro riconoscenza ma cerco anche di viverla al meglio. Mi sento tremendamente felice e voglio ricordare agli altri che vale la pena perseguire la felicità. Non do per scontato nessuna delle possibilità che la vita mi ha regalato.»
Ian Thorpe scrive della sua depressione con coraggio. Secondo me va letto. È qui.
Per leggere il mio buongiorno basta cliccare sulla foto. Oppure clicca qui.
“Le colpe dei padri non ricadano sui figli. Ma ci ha stupito constatare come diversi giovani appartenenti a famiglie mafiose scelgano di laurearsi in Farmacia”. A parlare è il procuratore aggiunto Ilda Boccassini secondo la quale la ‘ndrangheta tenta di ripulirsi comprando farmacie e piazzando parenti e affiliati al loro interno. Lo dice dopo l’ultima operazione che ha portato in carcere Giuseppe Strangio, 56 anni, da 20 anni direttore delle poste di Siderno Marina, in Calabria.
La farmacia di piazza Caiazzo. Strangio è accusato di avere investito denaro proveniente dalle attività illecite dei clan in una farmacia in piazza Caiazzo. “Per acquistarla – spiegano gli inquirenti – non ha esercitato nessuna pressione illecita, ha solo messo molto denaro”. Proprio in questo esercizio, sottolinea ancora Boccassini, “lavorano la figlia di Strangio, da poco laureata in Farmacia, il figlio di Giuseppe Calabrò, coinvolto in indagini per sequestro di persona, traffico di droga e altro”. I due giovani non sono indagati né la farmacia è stata sequestrata. Ma il dato è stato notato dagli investigatori che sostengono anche che questo non è l’unico caso di giovani di famiglie vicine alla ‘ndrangheta che hanno scelto di prendere una laurea in Farmacia.
“Rispettabilità sociale”. Il pm Storari – che ha lavorato all’inchiesta coordinata dalla Boccassini insieme al pm Cecilia Vassena – spiega così il fenomeno: “La farmacia garantisce un reddito e un posto di lavoro sicuri oltre a una rispettabilità sociale”.
L’accusa per Strangio. L’arresto è scattato su disposizione del gip Cristina Mannocci per l’ipotesi di reato di “impiego in attività economiche o finanziarie di denaro, beni o altre utilità provenienti da delitto” (articolo 648 ter), punito in caso di condanna con il carcere da 4 a 12 anni.
Nessuna segnalazione dalle Poste. Strangio, continua Storari, ha lavorato “per vent’anni senza che mai da questo ufficio postale partisse la segnalazione di un movimento sospetto. Eppure aveva investito 800mila euro”. I magistrati definiscono “disinvolta” la gestione di quell’ufficio. Scoperto il giro illecito, “dalle Poste è arrivata poi piena collaborazione alle indagini”.
L’intercettazione. L’ordinanza contiene anche un’intercettazione che testimonia la raccomandazione da parte di un sindacalista della Cisl a vantaggio di un nipote di Strangio, “assunto presso l’ufficio postale di Mariano Comense”. Ancora Boccassini sul punto: “In un Paese in cui i giovani pagano un prezzo altissimo alla disoccupazione, questo è un episodio che mi indigna”.
Mi è capitata sotto mano questa foto. E da qui sono partito per il mio #bungiorno di oggi su #LEFT. Lo potete leggere qui.
Tutta la mia vicinanza a Tiberio Bentivoglio, uomo coraggioso e forte che non ha mai abbassato la guardia.
Ciò che gli è successo oggi è solo il latrato di qualche infame.
Ne ho scritto oggi per Left qui. Oppure vi basta cliccare sull’immagine qui sopra.