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Giulio Cavalli

Scandalo in Vaticano: ci sono altri nomi

VatileaksDi sicuro nella sua testimonianza Francesca Immacolata Chaouqui ha accusato Monsignor Balda e probabilmente ha dato anche elementi specifici d’indagine. Ha fatto anche altri nomi? Sembra proprio di sì. E l’inchiesta (e la notizia) si farà grossa.

Ne ho scritto qui.

E Marino, finalmente

Si arrabbia. Esce dal personaggio (pessimo) che si è cucito addosso e dice le cose come stanno:

“Occorre invece ristabilire la verità: Renzi voleva Roma sotto il suo diretto controllo e se l’è presa, utilizzando il suo doppio ruolo: come segretario del partito ha voluto che i 19 consiglieri del PD si dimettessero, come Presidente del Consiglio ha sostituito il sindaco, legittimamente eletto, con un prefetto, certamente persona degnissima, che farà capo come dice la legge allo stesso Presidente del Consiglio.
Assistiamo a una pericolosa bulimia da potere, che elimina gli anticorpi democratici. Il messaggio è chiaro: chi non si allinea, chi non ripete a pappagallo i suoi slogan viene allontanato o addirittura bandito”.

Ha scritto così l’ex Sindaco della capitale e, in una democrazia allenata, questa accusa muoverebbe almeno una discussione politica e invece vedrete che anche questa passerà come uno sfogo personale, e tutti gufi quelli che ne scrivono.

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Chissà come sorriderebbe oggi Libero Grassi, dopo i vespri di Bagheria

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Chissà che sorriso avrebbe Libero Grassi stamattina, sfogliando i giornali che raccontano della rivoluzione dolce avvenuta a Bagheria, dove gli imprenditori (trentasei imprenditori trentasei) hanno capito il trucco per essere forti contro quella mafia che spesse volte è sembrata invincibile, irrefrenabile oppure troppo comoda; hanno capito di dovere essere “insieme”. Chissà cosa direbbe Libero Grassi nell’accorgersi che la sua lezione, quella di un uomo lasciato solo, è stata scritta non solo sui libri di storia o citata nelle manifestazioni per la legalità ma oggi è diventata un uso concreto, un sentiero percorribile e percorso mica dagli esegeti dell’antimafia o i paladini di polistirolo: oggi hanno denunciato imprenditori, gente di giacche, fatture e fornitori, gente straordinariamente quotidiana. Oggi più che un’alba è il suono della sirena di inizio turno ma senza il fischio fastidioso del dovere; la sirena stamattina ha suonato con dentro tutto il clangore dei diritti, del dovere di applicare i propri diritti che è un lusso irrinunciabile appena lo si assaggia.

Se avete mai avuto la fortuna di ascoltare le parole di quella minuta e fortissima donna che è Pina Maisano, la vedova Grassi, vi sarà capitato di cadere nel crepaccio peloso della solitudine in cui è stato bollito Libero Grassi prima di essere ucciso. Qui da noi capita che gli eroi diventino eroi per la vigliaccheria di tutti quelli intorno e nessuno come la Mafia sa bene quanto sia facile disinnescare qualcuno rimasto isolato. E ci si isola mica solo per paura ma spesso anche per la sensazione di non avere nessuno a cui porgere la mano, in uno Stato che troppe volte è stato una melma ghiacciante piuttosto che un buon rifugio. Gli imprenditori siciliani che oggi hanno stanato il “Porco” (Pietro Giuseppe Flamia) signorotto incontrastato (e invece contrastabile) del pizzo là intorno a Bagheria hanno semplicemente deciso di stare “insieme”: di fare “rete”, di diventare associazione di tre o più persone dedite alla denuncia dell’illegalità. Un’associazione a denunciare. Che è una frase bellissima anche da scrivere. Eppure questa profumo siciliano ha nelle gambe anche tutti questi anni di cittadinanza attiva, di ostinata pratica reale sul territorio, di speranza che non si è mai fatta disperata rimanendo sempre in piedi nonostante le mafie e nonostante lo stato dello Stato.

(continua qui)

Una Repubblica che vorrebbe essere laica. Ma non ci riesce.

C_4_articolo_2141586_upiImageppIl campo è irto, brullo e sempre a rischio di integralismi e controintegralismi ma un giro, in questi giorni, credo che valga la pena farselo: sotto traccia e con una modernissima veste accattivante il Vaticano,negli ultimi mesi, è tornato ad essere partito di maggioranza nelle scelte (e soprattutto in alcune non scelte) politiche. Basterebbe partire dalla vicenda delle dimissioni del sindaco di Roma per capire come la valutazione politica (mica etica o di morale) abbia assunto toni tutt’altro che spirituali:

«Marino – ha scritto l’Osservatore Romano – ha motivato la scelta (del ritiro delle sue dimissioni ndr), chiedendo un confronto in aula con la maggioranza che lo ha sostenuto nei due anni della sua amministrazione. Ben sapendo, tuttavia, che una maggioranza disposta a sostenerlo non esiste più. Tanto è vero che, dopo una lunga riunione svoltasi ieri sera nella sede del Pd, sono attese per oggi le dimissioni di almeno 25 consiglieri capitolini, dimissioni che, salvo ulteriori sorprese, dovrebbero portare allo scioglimento immediato del Consiglio comunale e dunque al decadimento di sindaco e giunta […] «Questa vicenda sta assumendo i contorni di una farsa. Al di là di ogni altra valutazione resta il danno, anche di immagine, arrecato a una città abituata nella sua storia a vederne di tutti i colori, ma raramente esposta a simili vicende»

(continua qui)

Lo schivo Tronca è sbarcato a Roma

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Ha salutato con postura presidenziale e si è incurvato davanti al Papa.

Doveva essere la nuova politica, il cambio di verso e invece sembra un affresco di Giovannino Guareschi.

Come sgorga un libro: “Ciò che rimaneva di mio padre era una scatola da scarpe” (parla Angela Landa, figlia di Michele)

Schermata 2015-11-02 alle 12.09.33In questo video parla Angela Landa, la figlia di Michele, ucciso e bruciato nella sua auto. In questa intervista c’è il cuore pulsante che ho provato, e spero di averlo fatto bene, a mettere a fette e delle fette farne pagine del mio libro ‘Mio padre in una scatola da scarpe’. Se c’è qualcosa di cui sono fiero, se c’è qualcosa che mi assomiglia e che parla (anche di me) è la fortuna di avere potuto scrivere questo romanzo. Per questo sorrido quando lo so letto, regalato o piaciuto.

Ecco il video:

Il libro lo potete anche comprare (a chilometro zero) qui.

Quando scappa una foto

L’alba dell’avvenire è un sole come binario morto che prova a soffiare via la nebbia. Allora forse la giornata è buona. #nonmifermo via Instagram http://ift.tt/1NLBwTh

Quando scappa una foto

Il ragazzo che vedete in questa foto con #miopadreinunascatoladascarpe è Benedetto Zoccola. Minacciato (e “sequestrato” e pestato) dalla Camorra che non ha esitato a fargli esplodere una bomba sotto casa che gli ha danneggiato un timpano. È uno dei tanti “sotto scorta” che continuiamo a non raccontare solo che Benedetto ha un cuore (e un coraggio) talmente grande che oggi, inchiodato nella sua vita blindata, ha deciso di metterci la faccia ed è vicesindaco a Mondragone. La memoria di Michele Landa ha anche il suo viso. via Instagram http://ift.tt/1NK5Gq5