Vai al contenuto

Giulio Cavalli

Per curarsi in Italia bisogna essere ricchi. Lo dice il Censis.

tagli-sanitaSecondo il Censis 2 milioni di anziani sono costretti a rinunciare alle cure perché non possono più permettersele. Dati agghiaccianti che secondo lo Spi-Cgil dimostrano che in Italia ormai per curarsi bisogna essere ricchi e facoltosi.
“Ormai è del tutto evidente che per potersi curare in Italia bisogna essere ricchi e facoltosi. Lo dimostrano i dati agghiaccianti riferiti a tutti quegli anziani con redditi medio-bassi che hanno dovuto rinunciare alle cure perché non possono più permettersele”.
Così il Segretario generale dello Spi-Cgil Carla Cantone commenta quanto evidenziato oggi dal Censis. “Di fronte a questo drammatico scenario – ha continuato Cantone – viene da domandarsi che cos’altro deve succedere affinché la politica si svegli e rilanci sanità e welfare, che da cinque anni a questa parte sono stati inesorabilmente smontati pezzo dopo pezzo”.

Il condannato Galan che si prende la pensione comunque

Ha patteggiato 2 anni e dieci mesi per corruzione, pena confermata dalla Cassazione, è ancora ai domiciliari ma riceverà comunque il vitalizio dopo la lunghissima esperienza da amministratore regionale. Il buen ritiro di Giancarlo Galan, ex governatore del Veneto e attuale deputato di Forza Italia (con annesso stipendio), sarà lautamente finanziato dallo Stato nonostante la condanna definitiva rimediata dopo il coinvolgimento nell’inchiesta sulle tangenti per il Mose.

Poco importa, infatti, che in ben tre gradi di giudizio si sia provato come Galan debba restituire 2,6 milioni di euro alla collettività: quella pena infatti è troppo breve per trasformarsi in una mannaia sul vitalizio dell’ex governatore.

Merito, come racconta Repubblica, della legge regionale veneta 47 del 2012 che accoglie il decreto Monti, negando ogni emolumento per i condannati per reati contro la pubblica amministrazione, “ai sensi degli articoli 28 e 29 del codice penale”, cioè le stesse norme che prevedono come l’interdizione scatti dai tre anni di pena in su. Ecco quindi che gli servizio affari legislativi del consiglio regionale Veneto si è trovato costretto a scrivere, nel parere chiesto dal presidente Roberto Ciambetti, che “non potrà non verificarsi , da parte della struttura regionale incaricata della loro esecuzione il sussistere delle condizioni per la materiale corresponsione delle diverse componenti del trattamento indennitario differito”. Cioè la Regione deve pagare Galan, che in caso contrario gli può anche fare causa.

(fonte)

Toh, non esiste nemmeno la fonte oltre che l’intercettazione

A proposito dell’intercettazione di Crocetta che non esiste (mentre tutti hanno pontificato) c’è una frase di Lo Voi, Procuratore di Palermo:

«Non si parli di fonte, perché l’intercettazione non esiste».

e poi

«Quando depositeremo le carte, e conto che avverrà presto, si capiranno un sacco di cose. Ora c’è il periodo feriale, ma a settembre…»

Applausi, eh.

espresso-crocetta

Salvano Azzollini, solidali tra sodali, come quelle sottoculture che reggono i clan.

azzolini1Dunque il PD che si stracciava le vesti per una presunta (e probabilmente finta) intercettazione di Rosario Crocetta oggi salva Antonio Azzollini (Nuovo centrodestra), ex presidente della commissione Bilancio del Senato accusato dalla Procura di Trani di bancarotta fraudolenta e associazione a delinquere nell’inchiesta sul crac della casa di cura Divina Provvidenza. Il pretino Lorenzo Guerini che chiedeva a gran voce le dimissioni di tutti gli altri sparisce di fronte ad un lurido, fetido e vergognoso passaggio parlamentare che dimostra come non ci sia differenza tra destra e sinistra quando si tratta di essere solidali con gli amici.

Solidali tra sodali: come quelle sottoculture che reggono i clan.

Come le coppie sapute da tutti cornute eppure a messa ogni domenica

Quindi alla fine Roma si tinge di monocolore PD mentre SEL se ne esce dalla Giunta e il sindaco Marino appare ancora di più il “barboncino” di Matteo Renzi. E chissà se il sindaco (che è fuori da alcuni “sistemi politici” ma non è certo uno sprovveduto) è convinto davvero quando ci dice che questo rimpasto porterà grandi risultati. Perché, da fuori, l’unica cosa che si nota di primo acchito è che (finalmente, opinione personale) si smette di vedere i rimasugli di Italia Bene Comune (PD e SEL, perché Tabacci mi rifiuto di considerarlo per ecologia intellettuale) che si oppongono in Parlamento e poi vanno a braccetto nelle amministrazioni locali, come quelle passeggiate delle coppie sapute da tutti cornute eppure a messa ogni domenica. E, insisto, basta con il “sistema” Milano o Cagliari o Canicattì che ogni volta ci viene rivenduto come l’eccezione che conferma la regola.

Serve la regola, alla sinistra di questo Paese. Già.