Quindi, non c’è più la sinistra?
Balle, naturalmente. Se provate a buttare in giro alcuni temi limpidamente e geneticamente di sinistra, scoprirete che godono dell’appoggio di fette di cittadinanza che sfiorano e a volte superano la maggioranza assoluta dei consensi: reddito minimo per i precari e disoccupati, acqua pubblica, istruzione pubblica, sanità pubblica, tagli alle spese militari, tutela del suolo anziché grandi opere, biotestamento, uguali diritti per gli omosessuali, integrazione dei migranti, lotta all’economia speculativa, riduzione degli eccessi sperequativi dei redditi e così via.
Ma prendono sempre più piede, specie tra i nuovi adulti, anche modelli nuovi e più umanisti dell’esistere individuale e collettivo, che privilegiano la qualità della vita quotidiana rispetto al mantra di produzione e consumo a cui siamo stati educati come ‘senza alternative possibili’. In fondo, l’eredità più ingombrante che ci ha lasciato la Thatcher è proprio l’idea che il denaro sia il motore della politica, cioè del vivere insieme. Ecco, quella è la destra. Noi siamo il contrario.
Il commento tutto da condividere, sui cui riflettere e eventualmente condividerne anche le riflessioni è su Esse, la nuova avventura di Giuliano Garavini e Matteo Pucciarelli che ancora si ostinano (grazie a dio) a credere in quello in cui in tanti crediamo.