Eccoci alla fine siamo andati in scena. Tutti. Con Cisco dal vivo e la solita meraviglia che è il Teatro Fraschini quando Pavia è appena appena autunnale.
E posso dirvi che “L’amico degli eroi” è diventato adulto, respira a tempo e ha la forma che avevamo in testa. Se piace o no certo ce lo dirà il tempo, i chilometri e principalmente vuoi ma di sicuro siamo riusciti a mescolare i fatti (fatti, eh, mica opinioni: fatti accertati) insieme a quel tono di teatralità che ci interessava più di tutto. La storia dei tre (Marcello, Silvio e Vittorio) è la storia di un Paese che scopre convergenze tra persone inimmaginabili e credo che davvero sull’asse Berlusconi-Dell’Utri-Mangano-Cinà si potrebbe scrivere un manuale di patti mafiosi in salsa lombarda.
Ancora una volta, come ci era già successo per Andreotti, tocchiamo con mano quanto poco sia conosciuta la sentenza e quanto poco sia stata raccontata la verità. E allora noi proveremo a teatrare ancora più forte.