I cambiamenti climatici sono qui. La pioggia di sei mesi in un pomeriggio, un sistema temporalesco nato ad ovest della Sardegna che ha attraversato il Tirreno prendendo energia sul mare caldissimo: come risultato ecco i nubifragi torrenziali sul crinale appenninico centrale e le piene drammatiche verso le Marche. Lo scrive Il Meteo.it: «Sono i cambiamenti climatici in atto, con l’eredità della caldissima estate 2022 che, a causa del mare caldo, lascia una possibilità di nubifragi intensi per almeno un altro mese. L’estate 2022 finirà ufficialmente domani con l’arrivo di venti fortissimi, maltempo e un crollo termico diffuso. Ma come visto ieri il rischio nubifragi estivi, a causa del calore accumulato, ci accompagnerà ancora per settimane».
Per ora siamo a 10 persone decedute e 4 dispersi, secondo i Vigli del fuoco che hanno lavorato tutta la notte per salvare centinaia di persone che si sono rifugiate sui tetti per scampare all’acqua. Acqua dappertutto. Acqua e fango cancellano le strade, travolgono cose e persone.
Ora la politica si spremerà in cordoglio e promesse. Eppure ciò che accade nel Marche accade già da tempo nel mondo. Il Pakistan ha un terzo del Paese sommerso dall’acqua, lì le vittime sono più di un migliaio. La catastrofe è già qua mentre la politica fischietta l’ambientalismo per qualche secondo durante i dibattiti, come se fosse un vezzo da mostrare per qualche secondo. L’unico vero conflitto globale è quel cambiamento climatico che alcuni politici, alcuni (per niente autorevoli) scienziati e alcuni pessimi giornali continuano a negare.
Negare la realtà non evita che accada: dovrebbe essere un concetto imparato da piccoli. Negare il cambiamento climatico è criminale al pari del negare una pandemia. Eppure quelli che negano da noi sono venerati come “competenti”. Alla fine, quindi, è anche colpa nostra.
Buon venerdì.