“Che in Lombardia la corsa fosse finita, era ormai chiaro da tempo. E ora c’è anche il bilancio 2012 a confermarlo inequivocabilmente, con la forza dei numeri.
Tutte le previsioni delle finanziarie regionali dal 2010 a oggi si sono rivelate scritte sulla sabbia, cancellate, ogni anno di più, certamente anche da tagli e ricadute nazionali, ma soprattutto dall’incapacità di Formigoni e della sua Giunta di cambiare passo, di costruire un nuovo modello.
Occorrono politiche industriali lungimiranti, a partire dal sostegno ai settori più innovativi. E invece non se ne vede traccia. La Jabil, per fare un solo ma significativo esempio, fa banda larga ed è occupata dagli operai licenziati via fax. Va bene garantire per l’anno a venire gli ammortizzatori, ma dalla Regione ci si aspetterebbe interventi ben più strutturali sulla crisi, sul rilancio produttivo e sullo sviluppo.
Occorre un investimento di peso sulla scuola pubblica, perché gli studenti sono il futuro del Paese. E invece Formigoni di nuovo regala milioni di euro – per la prima volta in calo da 51 a 33, ma comunque ancora tantissimi – ai pochi che frequentano le private, consueto bacino elettorale. Respingendo le nostre richieste di spostarne almeno 22 sul potenziamento dei servizi socio-educativi per l’infanzia, sull’acquisto di strumenti tecnologici per disabili, sui contributi per lavori socialmente utili.
Occorrono politiche sociali attente, capaci di difendere la dignità della vita delle persone disabili. E invece si promettono 70 milioni in campagna elettorale perché torna utile, si mantengono per un anno, ma per il 2012 si riducono di 30 milioni, mettendo a rischio il finanziamento dei servizi sociali essenziali da parte dei Comuni e persino sottraendosi al confronto con le associazioni, a partire dalla Ledha, che da mesi lo chiedono.
Occorre salvaguardare il territorio e migliorare la qualità della vita dei lombardi. E invece Regione Lombardia è schiacciata da pesanti inchieste giudiziarie che raccontano di tangenti, rifiuti pericolosi nascosti sotto l’asfalto e improponibili discariche di amianto, in barba alla salute dei cittadini e all’integrità dell’ambiente. Mostrandosi completamente sorda, in questa previsione per il 2012, anche alle nostre richieste di restituire indipendenza e funzioni di polizia giudiziaria all’Arpa nonché di rifare la brutta legge sui servizi idrici dello scorso dicembre, accogliendo l’esito referendario di giugno sull’acqua pubblica”.
Milano, 21 dicembre 2011